Firenze – la presidente del tribunale Rizzo finisce sotto procedimento disciplinare. I veleni fiorentini del ‘caso Palamara’, l’ex presidente dell’Anm finito nella bufera per lo scandalo nomine nella giustizia, continuano a spandersi per la città. E raggiungono i piani più alti del palazzo di giustizia di Firenze. La presidente del tribunale, Marilena Rizzo, è infatti finita sotto procedimento disciplinare, per alcune chat in cui avrebbe suggerito ‘soluzioni’ per i posti da coprire, scambiate con l’ex membro togato del Csm ora sotto accusa a Perugia per corruzione.
Alcune di queste chat erano finite sui giornali nei mesi scorsi, scatenando la clamorosa reazione dello stimato giudice fiorentino Fernando Prodromo, che in segno di protesta aveva deciso di prepensionarsi, lanciando accuse appunto a Rizzo. Quest’ultima e Palamara appartengono alla stessa corrente, Unicost. E secondo il capo d’incolpazione – stilato in base alle direttive firmate dal procuratore generale presso la Cassazione Giovanni Selvi – Rizzo, nei fitti colloqui via whatsApp con Palamara, avrebbe violato i “doveri di correttezza, leale comportamento, equilibrio e riserbo“. E lo avrebbe fatto esprimendo “assenso o dissenso”, “sulle nomine, conferme, valutazioni di professionalità”, al fine di orientare gli incarichi semidirettivi “appartenenti alla corrente o comunque magistrati a lei graditi”.
Il 17 dicembre 2017, ad esempio, la presidente del tribunale di Firenze scriveva a Palamara per fare “il punto sulle nomine in corso per gli incarichi semidirettivi in Toscana”.
“Ti rappresento che per il posto di presidente di sezione al Tribunale di Firenze partecipa la nostra Maria Cannizzaro, che peraltro partecipa anche a presidente di sezione in Corte d’Appello (il primo posto utile tra questi due va bene)” scrive Rizzo. Maria Cannizzaro è il giudice che si occupò, tra l’altro, della contestatissima ricusazione (poi annullata) del giudice Marco Bouchard dal processo Forteto.
“Per il posto di presidente di sezione del tribunale di Pistoia molto valido è Giuseppe Pezzuti, su cui potrebbe convergere anche MI (Magistratura Indipendente, altra corrente delle toghe, ndr)” prosegue la chat Rizzo-Palamara.
Nelle chat c’è anche una bocciatura. Indirizzata proprio al giudice Fernando Prodomo, all’epoca presidente di una sezione civile. “Carissimo Luca – scrive Rizzo il 28 febbraio 2018 -, a che punto è la pratica della conferma di Prodomo? Quando decidete in commissione? (…) I laici come voteranno? L’abnorme lasso temporale ormai trascorso puzza tanto di inciucio. In Toscana tutti si aspettano che non venga riconfermato e una diversa decisione farebbe perdere fiducia nei confronti dell’autogoverno. Mi dici che aria tira? Grazie”.
Il 7 maggio infine si parla del “secondo posto di presidente di sezione tribunale di Firenze (vacanza Gratteri)”. “Lo deciderete voi come Consiglio? In caso positivo ti prego di tenere presente Lisa Gatto, che è già giudice del tribunale di Firenze e sta egregiamente esercitando di fatto le funzioni di presidente di sezione”.