Vittorio Feltri – – Si continua a predicare che urge un piano volto a favorire l’integrazione degli stranieri che giungono in Italia. In effetti sarebbe opportuno, anzi risolutivo, che gli immigrati riuscissero ad assimilare la nostra cultura e soprattutto i nostri costumi. Il minimo che ci si aspetta dalle persone che ospitiamo è che si adeguino agli stili di vita caratteristici della terra in cui sono venuti a costo di rischiare la vita in mare. Sarà banale, ma se inviti qualcuno a casa tua (o se questo qualcuno si “autoinvita”), pretendi che si comporti in modo civile. Da noi invece succede un fatto assolutamente disdicevole: si trasferiscono tunisini a Roma e a Milano o altrove e molti di loro si distinguono in attività criminali; pervengono islamici dal Medioriente e non si sognano neppure di sposare le nostre abitudini, trattano le donne come ciabatte, impongono alle figlie di non inserirsi nel contesto sociale che abbiamo costruito in cui la parità dei generi è accettata da chiunque abbia un cervello normale.
Insomma, la famosa e auspicata integrazione resta un miraggio. E ciò rende la convivenza degli extracomunitari con noi assai problematica, se non impossibile. Né mi sembra di capire che i musulmani siano disposti a rinunciare al loro assurdo bigottismo e ad abbracciare le regole in auge da queste parti. Da qui la certezza che la legge cosiddetta ius soli, che la sinistra desidera introdurre in fretta, sia destinata ad aggravare e non a risolvere i problemi perniciosi derivanti dai continui sbarchi sulle nostre coste.
L’Italia è già alle prese con una serie impressionante di grane, non sarebbe il caso di aggiungerne altre. Eppure, a questo punto, siamo convinti che il governo disgraziato che ci tocca avere farà di tutto per peggiorare la situazione. Esso sta lavorando alacremente allo scopo di eliminare i decreti sicurezza e si impegnerà per spalancare le porte agli africani assicurando loro il mantenimento oltre alla cittadinanza. Peggio di così non potrebbe andare.