Prof. Augusto Sinagra – – La presente situazione disastrosa è nota a tutti. Sono altresì noti a tutti i nomi dei manigoldi che ad ogni livello istituzionale stanno portando la Nazione al disastro.
Non sono solo preoccupato per il disastro economico che sarà ancor più devastante per quello che accadrà nel prossimo futuro. Dalle rovine economiche ci si può sempre risollevare ricostruendo un sistema produttivo. Come nel dopoguerra.
Sono preoccupato del disastro sociale, voluto da manigoldi servi dell’usura internazionale, della distruzione della identità e dignità nazionale e del totale disfacimento della socialità. Le attuali misure anticovid, a emergenza cessata, servono esattamente a questo oltre che ad annichilire ogni diritto e libertà civile ed ogni residuo di democrazia.
Siamo dinanzi alla imminente trasformazione dell’Italia in sola “espressione geografica”, come diceva il Conte Klemens von Metternich.
Per i fatti che conosciamo è doloroso prendere atto che non esiste una reale e determinata opposizione al presente indegno governo.
Dai commenti che leggo su Facebook, molti ne sono consapevoli, molti altri tendono a giustificare forse per negare a sé stessi l’evidenza. Mi riferisco al SI al referendum indicato da “Fratelli d’Italia” e dalla “Lega”, con il quale non si è voluta dare la spallata finale a questo indegno governo.
La “Lega” ora pare che voglia abbandonare qualsiasi politica “sovranista”, dileguandosi e confondendosi nel PPE.
Tutti d’accordo dunque a continuare con l’euro e con questa UE, tradendo senza vergogna gli impegni di programma ed elettorali, nella misera speranza di andare poi al governo con il permesso del gerontofilo parigino e di quella Rebekka Merkel ben nota ai tempi della DDR; e con il permesso dell’ectoplasma quirinalizio che non è il garante della Costituzione ma di questa Unione europea.
Qualcuno può pensare che la “Lega”, tornando al governo in condizioni di soggezione e debitorie, potrà condurre, per esempio, una effettiva politica di blocco della invasione di clandestini? E fare arrabbiare ancor di più il pampero argentino?
L’appello che rivolgo a tutti (comprese le formazioni e associazioni politiche non rappresentate in Parlamento) è di fare un passo indietro, di mettere momentaneamente da parte le proprie e legittime idee politiche, e confluire tutti in un unico movimento veramente nazionale, indipendentista e popolare che abbia tra i suoi obiettivi primari il recupero della piena sovranità monetaria.
La nostra frammentazione è l’arma in mano ai malviventi che ci governano e che rivolgono contro di noi.
Un movimento politico finalizzato a fronteggiare l’emergenza. Superata questa, ognuno riprenderebbe il proprio impegno politico e la testimonianza delle proprie idee.
Qualcuno prenda l’iniziativa e gli altri accorrano, e io per primo.
Ora è urgente spegnere l’incendio che divampa.
Augusto Sinagra