UE, von der Leyen: “basta omofobia, niente fondi a Stati che discriminano”

Lo aveva già detto durante il suo primo discorso sullo Stato dell’Unione e l’ha ribadito in un contesto molto meno solenne, ma non per questo meno significativo. Secondo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, “la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale non deve trovare posto nell’Unione europea”. Un’affermazione di buon senso, diranno in tanti, ma accompagnata da una promessa inedita. “Per quanto mi sarà possibile – ha detto la tedesca – agirò” contro il fenomeno, “anche con la sospensione della distribuzione dei fondi e portando i Governi di fronte ai giudici”, come richiesto da anni da tanti esponenti della società civile e del mondo politico.

La dura presa di posizione nei confronti dei Paesi meno inclini non solo a riconoscere i diritti civili di omosessuali e transessuali, ma anche a calpestarne senza remore le libertà individuali, è arrivata nel corso della video-rubrica su Twitter #AskThePresident, chiedi alla presidente. Nell’evento online la politica tedesca risponde ad alcune domande poste dai cittadini.

Un utente le aveva chiesto cosa ne pensasse delle zone ‘gay-free’ in Polonia e aveva richiamato ai valori fondanti dell’Ue, in contrasto con le disparità di trattamento in relazione alle tendenze sessuali. “Ogni persona – è stata la replica della presidente – deve essere libera di essere se stessa e amare chi vuole in tutti i Paesi europei”. La von der Leyen ha quindi promesso che lavorerà per “il riconoscimento reciproco delle relazioni familiari nell’Unione europea” perché “chi è genitore in un Paese deve esserlo in tutti i Paesi”. “Stiamo lavorando – conclude – a una strategia per l’uguaglianza Lgbtqi che presenterò presto”.“

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