Inps, Tridico si raddoppia lo stipendio, Di Maio: “chiederò spiegazioni”

Dopo gli attacchi per i ritardi sul pagamento della cig, per il caos delle partite iva e le critiche per la gestione dei cosiddetti “furbetti del bonus”, Pasquale Tridico torna nell’occhio del ciclone della polemica politica. Questa volta per un aumento di stipendio che il presidente dell’Inps avrebbe ottenuto – anche con effetto retroattivo sotto forma di bonus una tantum – grazie ad un decreto interministeriale, firmato lo scorso 7 agosto dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo e dal collega dell’Economia, Roberto Gualtieri. Un aumento che, come riportato da La Repubblica di oggi, vedrebbe più che raddoppiati – dagli attuali 62mila a 150mila euro annui – gli emolumenti del presidente dell’Inps.

La notizia trova immediatamente terreno fertile tra le opposizioni già duramente schierate contro i vertici dell’Istituto e che apre un vero e proprio fuoco di fila contro Tridico con un unico comune denominatore: dimissioni subito. Tra i primi ad intervenire la Lega, con il suo leader: “Non ho parole. Tridico paghi la cassa integrazione poi chieda scusa e si dimetta”, attacca dai suoi profili social Matteo Salvini cui fa immediatamente eco il responsabile lavoro del partito Claudio Durigon che si chiede dove siano “gli uffici di monitoraggio dell’Inps, quelli che ad agosto avevano denunciato, in una lista di proscrizione pubblica, i furbetti del bonus da 600 euro”.

Ma non è solo la Lega ad attaccare Tridico. Anche Fdi e Forza Italia si allineano e compatti si schierano contro quella che è, dice la presidente dei senatori di Fi, Anna Maria Bernini, “la nuova frontiera del grillismo al potere: il reddito di arroganza”.

La maggioranza tace e l’unico a prendere la parola, interrogato dai giornalisti durante una tappa del suo tour in Campania, è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che però si limita a dire: “Su questo chiederò chiarimenti nelle prossime ore”. ANSA