Il ministro dell’Economia e dell’Energia tedesco, Peter Altmaier, si è detto contrario a fermare i lavori di costruzione del gasdotto Nord Stream 2, in fase di completamento tra Russia e Germania attraverso il Mar Baltico, a seguito dell’avvelenamento dell’oppositore russo Aleksej Navanlnyj. Intervistato dal quotidiano “Handelsblatt”, Altmaier ha dichiarato che è problematico “mettere in discussione ogni due mesi progetti elaborati per durare diversi decenni”.
Il ministro ha quindi accusato di incoerenza i critici del Nord Stream 2, che chiedono di fermare la realizzazione dell’infrastruttura dopo l’avvelenamento di Navalnyj come sanzione contro la Russia. Per Altmaier, chi sostiene lo stop esula dal rispondere alla domanda sul significato che l’arresto del Nord Stream 2 avrebbe sulle forniture di gas dalla Russia. Ci si deve quindi chiedere “da dove verrà il gas in futuro”.
Altmaier ha poi messo in guardia dall’attuare sanzioni dell’Ue contro la Russia per l’attentato contro Navalnyj. Tali misure “spesso non colpiscono soltanto il paese contro cui sono dirette, ma riguardano anche i rapporti d’affari delle imprese tedesche ed europee”. Altmaier ha, dunque, osservato che, considerati gli intensi legami della Germania nel commercio estero, la domanda da porsi è “in che misura le sanzioni indeboliscano in primo luogo il paese”.
Con riguardo alle forniture di energia, Altmaier ha ribadito: “Non dobbiamo essere ricattabili”. Pertanto, “in caso di dubbi”, si deve poter sostituire il gas russo e per tale motivo aziende private stanno costruendo terminali per il gas naturale lquefatto (Gnl) in Germania settentrionale”. Infine, ha osservato Altmaier, “in Germania stiamo assegnando la priorità a un’ulteriore espansione delle energie rinnovabili”. Agenzia Nova