Dopo quattro giorni di attesa nel mare a est di Lampedusa, la Alan Kurdi con i 125 migranti che ha a bordo ha deciso di fare rotta verso Marsiglia: «Nessun Centro di coordinamento dei soccorsi in mare dei diversi Paesi contattati ha voluto assumere la responsabilità del nostro intervento – spiega una nota diffusa in mattinata dalla sede di Regensburg, città della Ong Sea-Eye – e per questo dirigiamo verso la Francia».
La Ong spiega di aver scelto Marsiglia perchè «quello era in origine il nostro porto di destinazione» nel quale era previsto il cambio di equipaggio e la preparazione della nuova missione. Ma la spiegazione più chiara arriva dopo, quando il presidente della Ong, Gordon Isler, afferma di non volere che alla Alan Kurdi accada ciò che è successo la scorsa settimana alla Open Arms davanti a Palermo quando decine di migranti si sono gettati in mare tentando di raggiungere la costa dopo giorni di attesa in mare: «Questa è una di quelle situazioni incontrollabili che non vogliamo che accadano – ha detto Isler – non accetteremo un altro blocco».
Nessun accenno a quanto accaduto all’altra nave ferma a Palermo nelle stesse ore, la Sea Watch 4 che, dopo la fine del periodo di quarantena, è stata sottoposta a ispezione della Guardia costiera e quindi a fermo amministrativo. Ma è indubbio che tra i timori delle Ong, in questa fase, ci sia anche quello di vedersi fermare le navi dopo ogni soccorso. […] www.lastampa.it
Parigi all’Italia: fate attraccare la nave Alan Kurdi nel porto più vicino