Il ‘vescovo dei migranti’ monsignor Giancarlo Perego guarda positivamente all’annuncio della presidente della Commissione europea di volere abolire il regolamento di Dublino ma al tempo stesso, interpellato dall’Adnkronos, mette in guardia sul ritorno a “nazionalismi e particolarismi che sarebbero deleteri” nella gestione migratoria è che sconfesserebbero i “principi solidaristici”.
L’arcivescovo di Ferrara- Comacchio, da sempre in prima linea nell’aiuto ai profughi come direttore nazionale della fondazione Cei Migrantes, conosce da vicino il dramma dei migranti. Osserva: “La discussione sulla revisione dell’accordo di Dublino era in atto da alcuni anni con due estremi: da una parte il gruppo di Visegrad che non voleva la redistribuzione dei migranti , e dall’altra, gli altri Paesi che puntavano ad una maggiore solidarietà attorno a questo fenomeno che sta interessando particolarmente l’Europa“.
” Mi pare – osserva il vescovo Perego riferendosi all’annuncio di Ursula von der Leyen – che se è un discorso di revisione vada nella direzione di un percorso che tutti auspicavano: dal mondo ecclesiale alle realtà dell’associazionismo per esprimere ancora meglio un principio di solidarietà di tutti i paesi di fronte al fenomeno dei richiedenti asilo, con un’attenzione ai Paesi di frontiera. Oggi penso a Lesbo, a Lampedusa, ma anche alla Spagna, all’Ungheria”.
Il punto, avverte il ‘vescovo dei migranti‘ “è che non ci sia un ritorno al nazionalismo nella gestione dei migranti“. Per mons. Perego dunque “l’annuncio dell’abolizione del regolamento di Dublino è una occasione importante per arrivare ad una revisione in senso più solidaristico”. Il presule però non nasconde la “preoccupazione perché non si torni ad una gestione nazionalistica del fenomeno migratorio che potrebbe essere deleteria . Spero sia una revisione, un Dublino 4 a partire dal principio di solidarietà e non di chiusura o di criteri nazionalistici deleteri”. ADNKRONOS