Il prof. Alessandro Meluzzi: “Nel nostro “Monte Athos” di questa domenica, cristiani d’Oriente e d’Occidente, voglio riflettere un momento soltanto, anche dal punto di vista estetico, sui luoghi in cui si è svolta la manifestazione di ieri, non dei negazionisti come viene detto usando un termine offensivo, riferibile se mai ai nazisti, a coloro che hanno negato l’olocausto, ma a coloro che in modo critico e intelligente vogliono riflettere sull’uso politico dell’epidemia da Covid.
Ai piedi dell’Aventino si è svolta la manifestazione, quel luogo tanto importante dai tempi di Agrippa, quello dell’opposizione agli anni del fascismo, il luogo dove c’è anche il tempio della fortuna virile, il tempio di Vesta, dove venne custodito il sacro fuoco della storia di Roma; e poi l’arco di Giano e san Giorgio al Velabro dove avvenne un terribile attentato durante il punto terminale della strategia della tensione, insieme a via dei Georgofili; ma poi soprattutto con la chiesa straordinaria di Santa Maria in Cosmedin dove stanno i miei fratelli melchiti e dove c’è, insieme a padre Haddad, grande abate siriano, la bocca della verità, quella bocca in cui, secondo l’antica leggenda, chiunque mettesse la mano dicendo una menzogna, gli sarebbe stata mozzata.
Vorrei vedere quanti dei politici, dei tecnici, degli scienziati o presunti tali che oggi ci raccontano, attraverso il mainstream, una montagna di informazioni vere o presunte, oserebbero davvero mettere la propria mano in quella bocca giurando la verità. Naturalmente questo non avverrà, ma questo non vuol dire che noi non dobbiamo sempre perseguire con forza, da cristiani, il valore della verità, l’unica che ci fa liberi. Solo la verità ci rende liberi, la verità dei figli di Dio. Buona domenica.”
Alessandro Meluzzi – Medico Psichiatra, Psicologo, Psicoterapeuta, Criminologo. Docente Psichiatra forense. Primate Metropolita Chiesa Ortodossa Italiana