PARIGI, 01 SET – Il laboratorio francese Sanofi ha
annunciato questa mattina che il test clinico internazionale di
fase 3 che testa l’efficacia del suo preparato denominato
Kevzara, messo a punto per il trattamento di forme gravi di
Covid-19, non ha fornito risultati positivi.
Il test di fase 3, cioe’ la tappa relativa a test di massa,
“non ha raggiunto il criterio di valutazione principale ne’
quello secondario nella comparazione con il placebo e, in
entrambi i casi, al di la’ dei risultati con le cure ospedaliere
abituali”, ha fatto sapere il gruppo francese.
Per ora, ne’ Sanofi ne’ il laboratorio americano Regeneron, che
ha collaborato alla preparazione del farmaco lanciato nel 2017
per il trattamento dell’artrite reumatoide, “prevedono lo
svolgimento di nuovi studi clinici sul Kevzara nel trattamento
del Covid-19”. (ANSA).
Mentre si moltiplicano i casi di guariti di coronavirus che tornano a contrarre il virus, cresce la paura che anche un vaccino potrebbe non essere davvero efficace contro la malattia. Se gli anticorpi prodotti da un ex positivo non proteggono da un ritorno dalla malattia a distanza di poche settimane, lo potrà fare un vaccino? Gli esperti si interrogano e gli studi epidemiologici danno indicazioni tutt’altro che rassicuranti.
Infezioni bis in tutto il mondo – Seconde infezioni vengono segnalate in tutto il mondo: l’ultima nel nostro Paese, una donna di Pozzuoli, 84 anni, che è risultata di nuovo positiva al Covid dopo aver contratto la stessa malattia ad aprile, con sintomi poco gravi, risolta nel giro di un mese. Tuttavia Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione microbiologi clinici italiana, scrive il “Corriere della Sera”, precisa che non è chiaro se si tratti davvero di seconde malattie oppure se il virus sfugga al tampone, pur presente nell’organismo, o ancora se frammenti virali restino nel corpo a lungo, a sintomi ormai terminati.
Coronavirus, tanti casi di ricaduta: forti dubbi sull’efficacia di un vaccino