Il coronavirus come lo abbiamo conosciuto non c’è più Secondo il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ora siamo alle prese con un “nuovo” virus. “Ecco un dato che tutti aspettavamo e che alcuni di noi avevano ampiamente previsto già tre mesi fa… – spiega su Facebook il professore -. Dopo la carica virale ridotta (dimostrata dalle pubblicazioni dell’amico Massimo Clementi), ecco la dimostrazione che il SARScoV-2 è mutato”.
Il prof. Meluzzi: “Infatti se i virus non mutassero fino a sparire avremmo ancora l’epidemia di Spagnola di Asiatica o di Suina!!!! Provate ad accendere il cervello fuori da Tg!!!!!”
Matteo Bassetti, svolta coronavirus: "C'è stata una mutazione, ora abbiamo un nuovo ceppo" –/ Infatti se i virus non mutassero fino a sparire avremmo ancora l’epidemia di Spagnola di Asiatica o di Suina!!!! Provate ad accendere il cervello fuori da Tg!!!!! https://t.co/9bODJG29so
— Alessandro Meluzzi☦️🇮🇹 (@a_meluzzi) August 23, 2020
A dimostrare la tesi di Bassetti, una ricerca tra i cui autori figura il luminare Robert Gallo e gli italiani Massimo Ciccozzi (responsabile dell’Unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma) e Davide Zella (Institute of Human Virology). Secondo Ciccozzi “sta emergendo un ceppo che ha perso un pezzo. Abbiamo rilevato la delezione nella proteina nsp1, implicata nella patogenesi del virus. Una modifica che può averne ridotto la letalità e potrebbe spiegare il limitato numero di decessi rispetto ai contagi che sembrano evidenziarsi in certe aree geografiche”. liberoquotidiano.it