Fondi del Viminale per 11 milioni di euro – risparmiati sul capitolo accoglienza migranti – saranno girati alla Tunisia che li utilizzerà per rafforzare il controllo delle sue frontiere marittime. La novità – a quanto si apprende – è emersa nel corso della visita a Tunisi dei ministri dell’Interno e degli Esteri, Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio, accompagnati dai commissari europei Ylva Johansson e Oliver Varhelji. La delegazione ha incontrato il presidente della Repubblica Kais Saied, il premier incaricato Hichem Mechichi ed il ministro degli Esteri ad interim Selma Enneifer. Le risorse verranno impiegate per la manutenzione delle motovedette, l’addestramento delle forze di sicurezza, radar ed un sistema informativo che allerterà tempestivamente la gendarmeria quando le imbarcazioni di migranti sono in mare in modo da bloccarle in acque tunisine.
Nel corso dei colloqui i ministri italiani hanno sollecitato i colleghi tunisini ad accelerare verso la fase operativa dei progetti di controllo delle frontiere. Per avviarli bisognerà attendere la formazione del nuovo Governo, che dovrebbe insediarsi a giorni. Ulteriori fondi per il Paese africano dovrebbero poi arrivare dalla Commissione europea. Sul punto i tunisini hanno lamentato l’eccesso di burocrazia che bloccherebbe il 70% dei fondi cui Tunisi avrebbe diritto.
“Voglio essere molto chiaro: chi arriva in Italia in maniera irregolare non potrà usufruire di alcuna opportunità di regolarizzazione. L’unico esito di un arrivo irregolare è un rimpatrio”. Lo afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Tunisi dopo un incontro con il presidente tunisino Kais Saied. “D’altra parte – aggiunge Di Maio – il fenomeno migratorio è molto complesso e crediamo che debba essere affrontato in una cornice ampia. Per questo abbiamo ribadito la massima disponibilità dell’Italia a portare avanti i negoziati per un accordo quadro in ambito migratorio che preveda forme virtuose di integrazione”.
“E’ stato un incontro positivo con il presidente della Repubblica, con il capo del governo incaricato. Abbiamo affrontato insieme una situazione di flussi migratori notevolmente aumentati verso le coste italiane. Abbiamo condiviso che l’approccio non debba essere soltanto securitario ma globale anche se arrivi cosi’ massicci possono determinare un problema securitario per il nostro Paese”. Cosi la ministra dell’Interno Lamorgese al termine della giornata a Tunisi.
“Abbiamo ringraziato – ha proseguito Lamorgese – il presidente della Repubblica per il segnale importante che ha voluto dare andando il giorno della Festa della Repubblica proprio a Sfax e Mahdia. E’ stato un segnale molto importante. La rete dei trafficanti di esseri umani sfrutta anche il momento difficile che sta vivendo la Tunisia e già ora infatti hanno cambiato porti di imbarco verso l’Italia rivolgendosi ad altri luoghi. Riteniamo che la Tunisia vada aiutata e ringrazio i Commissari europei che sono oggi qui con noi, V rhelyi e Johansson, con cui il rapporto è continuo, costante, per affrontare il problema del fatto dell’immigrazione sul nostro territorio e sulle coste più vicine alla Tunisia”. “E’ un problema – ha sottolineato – che va affrontato a livello europeo, e la loro presenza qui è la dimostrazione di come venga seguita attentamente ai massimi livelli la situazione della Tunisia e della cooperazione con i paesi europei. Noi siamo pronti come Italia, come governo, come ministro dell’Interno a prendere tutte le iniziative necessarie per supportare la Tunisia in termini di mezzi, di strumentazioni al fine del controllo dell’immigrazione clandestina. Sono sicura che insieme lavoreremo anche attraverso dei progetti europei che possono riguardare i giovani che non devono vedere l’Italia come punto d’approdo perché il loro futuro puo’ essere qui in Tunisia, una terra bellissima che ha solo bisogno di un nostro aiuto”.