Salvini a Forte dei Marmi: “Sul Covid in discoteca la colpa è di una ragazzina deficiente”

di Aldo Grandi

Dirompente. Devastante. Deflagrante. Denigrante. Questo è il Salvini che questa mattina, all’Hotel Villa Grey di Forte dei Marmi, ha intrattenuto i giornalisti piovuti, nonostante il sole, ad ascoltarlo e a chiedergli una serie di quesiti ai quali il leader della Lega non si è sottratto.

Avremmo anche potuto optare per un bagno in piscina, vista la temperatura decisamente superiore ai 30 gradi, ma l’idea di sentire ciò che aveva da dire quest’uomo tanto odiato (a torto) quanto temuto (a ragione), ci ha spinto a metterci al volante e a raggiungere il lungomare di Forte dei Marmi.

Ha esordito, Salvini, dicendo che al processo cui verrà sottoposto da una magistratura che definire politicizzata è un eufemismo, saranno presenti migliaia di sostenitori provenienti da ogni parte d’Italia e che già stanno prenotandosi per recarsi in Sicilia e portare il loro appoggio ad un ex ministro che, per aver fatto il suo dovere e avere difeso i confini, è stato rinviato a giudizio con tanto di autorizzazione a procedere rilasciata da un gruppo di unglorious bastard (il corsivo è nostro ndr). Inoltre, sarà una settimana dedicata alla libertà con incontri, eventi e il tutto a contorno di questo processo ridicolo (idem come sopra).

C’è una domanda che avremmo voluto fare, oltre a quelle che gli abbiamo posto, ma che non abbiamo osato chiedere. Ed era come può un essere umano, anche se politico, sopportare le domande senza senso a cui, spesso, viene sottoposto dai colleghi. Grande pazienza ha avuto Salvini, in un paio di circostanze ha tagliato corto con risposte secche e mostrando di non avere granché voglia di perdersi nei meandri di un giornalismo senza spessore, pretestuoso e strumentale. Come, ad esempio, è avvenuto quando una cronista del quotidiano “Il Tirreno” di Viareggio gli ha domandato che cosa aveva da dire a quella signora che, il giorno prima, a Viareggio, lo aveva rimproverato perché non aveva la mascherina.

La giovane collega, di fronte a una reazione, piuttosto stizzita, di Salvini, ha aggiunto che la donna era, in realtà, un medico dell’ospedale San Luca di Lucca. Da Palma d’Oro la risposta del segretario federale della Lega: “Resto sorpreso quando mi vengono fatte queste domande, perché non riesco davvero a capire quale sia il senso. Come si fa a chiedere una cosa del genere? Ma, per favore, signori. Con tutti i problemi che ci sono, con le categorie economiche che sono allo stremo, con un paese che fa fatica a rialzare la testa, mi si viene a domandare su una donna che passava per strada e protestava perché non avevo la mascherina. Roba da non crederci”.

Può sembrare incredibile – ma è pura verità – così come nell’agone politico a sinistra si indossano sistematicamente le mascherine nemmeno si trattasse dell’esercito della salvezza, così, alla conferenza stampa, le giornaliste di sinistra, che si riconoscono ad occhio nudo, nonostante un caldo insopportabile, portano, eroicamente, il “mezzo burqa”.

Salvini non ha avuto bisogno di essere imbeccato. Ha risposto colpo su colpo, dimostrando di essere particolarmente informato su quanto avvenuto negli ultimi giorni sul fronte del Covid in Versilia. E’ stato lui a voler scendere direttamente sul campo, manifestando solidarietà per ristoratori, albergatori e tutti i loro dipendenti, i quali stanno facendo il massimo per rendere la Versilia quello straordinario luogo di accoglienza che abitualmente si conosce. Salvini ha avuto parole anche per il Seven Apples – il locale “massacrato” perché, sabato scorso, una ragazza di Pisa, scopertasi positiva in seguito ad un test effettuato al ritorno da una vacanza in Grecia, ha causato un inasprimento delle misure e dei controlli – che ha difeso senza se e senza ma, dichiarando che la colpa di ciò che è avvenuto, non è né della discoteca, né dei gestori, né dello staff, ma di una ragazzina deficiente che avrebbe dovuto rimanere in casa, in attesa dell’esito del tampone, e che invece è andata in giro”.

Ecco, ancora una volta, il buonsenso di Salvini, condiviso da milioni di italiani, ha avuto il sopravvento. Il Matteo nazionale – e non è Renzi – ha spiegato, di fronte all’ennesima provocazione sul presunto aumento dei casi di contagio e dell’emergenza sanitaria, che la colpa, in questo momento e in questo paese, non è dei ragazzi che vogliono vivere, ballare e andare in discoteca, o dei ristoratori/albergatori che vogliono lavorare, ma, se proprio dobbiamo dirla tutta, di tutti quei clandestini che sbarcano quotidianamente sulle nostre coste senza alcuna mascherina di sorta e senza che nessuno si preoccupi di controllarli o di far loro le bucce.

“Rispetto all’anno passato – ha detto Salvini – mi sembra che ci sia qui in Versilia una rabbia maggiore e una voglia di cambiare ancora più grande. Non si tocchi la Versilia. Io mi sono accorto che mai come in questa zona vengono rispettate le prescrizioni anti-Covid, ma se qualcuno mi viene a dire che siamo in emergenza sanitaria gli dico che ha dei problemi, perché basta parlare con alcuni specialisti, direttori di ospedali, i quali hanno detto a chiare lettere che il virus non c’è più e, se c’è, è talmente debole da non fare più male”. A specifica domanda sui proprietari del Seven Apples che gli avrebbero voluto domandare un parere, Salvini ha risposto: “Bisogna avere rispetto del lavoro. La mia solidarietà e il mio appoggio sono fuori discussione”.

Non sono mancati anche i temi nazionali con Salvini che ha ribadito che gli esponenti politici della Lega che ricoprono l’incarico di parlamentari o consiglieri regionali che hanno beneficiato del contributo di 600 euro non saranno ricandidati. Durissimo attacco anche al presidente dell’Inps, definito ‘un incapace che se avesse un minimo di dignità dovrebbe dimettersi’ e il riferimento era non solo ai 600 euro distribuiti a destra e a manca, ma, in particolare, alle migliaia di casse integrazioni non ancora versate.

Per il resto, nonostante qualcuno abbia provato a tirarlo per la giacca per commentare inchieste che riguardano colleghi politici, ha preferito glissare dicendo che ha da pensare a casa propria. Quanto ai risultati delle elezioni regionali e alla loro influenza sulle cose nazionali, Salvini ha detto che non avranno alcun riflesso e che, comunque, si tratterà di belle elezioni per i veneti, i toscani, i pugliesi e via di questo passo.

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