Spaccio di droga e movimenti di denaro verso banche tunisine

31 mag – Attivita’ di spaccio e movimento di denaro. Sono due degli aspetti emersi nel corso di un’indagine della Polizia che sta cercando di ricostruire i modi di approvvigionamento e verificando alcune transazioni bancarie di ingenti somme di denaro effettuate presso una banca tunisina.

Le indagini hanno avuto inizio nel corso di alcuni servizi antidroga, effettuati nelle ultime settimane nell’ambito del piano di controllo per la prevenzione del fenomeno delle illegalità connesse alla movida.

E’ stata infatti l’attenta osservazione, durata diversi giorni, degli spostamenti di alcune persone, noti consumatori di stupefacenti e frequentatori della aree del divertimento notturno, a “guidare” gli investigatori del Commissariato di Trevi, diretti dal dr. Lorenzo Suraci, ad un appartamento nel quartiere Colombo.

Hanno scelto con cura, di volta in volta , il posto più idoneo per “osservare” a distanza quello strano via vai con il quale alcune persone entravano all’interno di un appartamento posto al piano rialzato, per poi uscirne qualche minuto dopo.

L’abitazione ubicata sul Lungotevere Dante, era però soltanto il luogo stabilito per la consegna e l’immagazzinamento della sostanza stupefacente.

Un primo contatto per stabilire prezzo, quantità e tipo di sostanza , da quanto ricostruito dai poliziotti, avveniva però telefonicamente. Sono stati infatti numerosi i telefoni cellulari sequestrati all’interno dell’appartamento dei due pusher dove sistematicamente giungevano richieste da parte dei clienti.

Quando gli agenti sono entrati nell’appartamento, hanno trovato un bilancino elettronico di precisione e circa 30 grammi di hashish. Ingente anche la somma di denaro sequestrata nel corso della perquisizione.

Circa 800 euro erano nascosti all’interno del cassetto di un comodino,  mentre altri 11000 erano contenuti in un involucro appoggiato su un armadio. Numerose anche le dosi di sostanza stupefacente che la donna nascondeva nel reggiseno.

Circa 20 grammi di eroina, 24 grammi di cocaina, suddivisi  in 42 dosi , che probabilmente  era stati preparati per la consegna al cliente dopo aver ricevuto la relativa richiesta al telefono.

B.N.N., cittadina tunisina di 46 anni , ed il figlio, A.A. 20enne, sono stati accompagnati negli Uffici di Polizia per rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli investigatori proseguono le indagini anche con l’esame di alcuni scritti contabili con i quali vogliono ricostruire la reale entità del “giro d’affari” dei due pusher, e risalire ai collegamenti con i loro fornitori

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