29 mag – Gli immobili della pubblica amministrazione italiana sono finiti nelle loro mani. Boccone davvero succulento, se si considera che sul piatto c’è una cifra vertiginosa, che può arrivare a superare il miliardo di euro. Ad aggiudicarsi questa ambita torta, di risorse rigorosamente statali, sono stati soprattutto un nutrito drappello di coop rosse e la Romeo Gestioni.
Sono questi, cioè, gli operatori che si sono aggiudicati gli spicchi più grandi del maxiappalto predisposto a suo tempo dal ministero del Tesoro, attraverso la Consip, per il servizio di facility management relativo agli immobili statali, prevalentemente adibiti a uso ufficio. In pratica si tratta di garantire una serie di servizi come manutenzione, pulizia, igiene, reception e facchinaggio.
Diciamo subito che il bando, curato dalla società pubblica guidata dall’ad Domenico Casalino e presieduta da Raffaele Ferrara, fissa in 1 miliardo e 243 milioni il valore massimo del servizio (1 miliardo e 36 milioni di euro di massimale di base, incrementato del valore del servizio aggiuntivo che potrà essere eventualmente richiesto, ossia 207,2 milioni di euro). La gara era divisa in 12 lotti geografici. Ebbene, secondo la ricognizione effettuata da ItaliaOggi sulle carte di aggiudicazione della commessa, risulta che ben 5 lotti, per un importo massimo raggiungibile di 354 milioni di euro, sono stati assegnati a raggruppamenti in cui spicca la presenza di cooperative cosiddette «rosse», in pratica quelle riconducibili sotto il cappello di Legacoop.
Il lotto geografico relativo all’Emilia Romagna e alla Liguria, con valore massimo di 91,5 milioni, ha visto per esempio prevalere un Rti che ha al suo interno la Coopservice di Reggio Emilia. Il lotto 5, che copre la Toscana e l’Umbria, è andato a finire nelle mani del colosso Manutencoop della zona di Bologna (per un totale di 70,5 mln). Così come a un’altra cooperativa rossa di Bologna, Cns coop, è finito il lotto relativo alla Sardegna e al Lazio (Roma esclusa), per un importo massimo di 52 milioni. E spunta ancora una cooperativa rossa, la Copma di Ferrara, nel raggruppamento che ha vinto, per un massimo di 70 milioni, il lotto che riguarda Abruzzo e Marche.
Non sono mancate all’appello, però, le coop «bianche», quelle collegate a Confcooperative. Il lotto 3, relativo a Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, è andato a un raggruppamento all’interno del quale ci sono due di queste coop, ovvero Cncp e Colser. Insieme a queste spunta un operatore francese, ovvero la Cofely, che fa parte del gruppo Gaz de France-Suez. L’importo massimo del lotto in questione è di 70 milioni di euro.
A farla da padrona insieme alle coop rosse, dicevamo, è stata la Romeo Gestioni. In tutto si è aggiudicata 4 lotti per un valore massimo di 353 milioni. La società, è appena il caso di ricordare, fa capo all’imprenditore Alfredo Romeo, che in un’inchiesta partenopea di qualche anno fa venne accusato di aver messo un’«appaltopoli» al fine di pilotare commesse in suo favore. Alla fine, però, Romeo uscì indenne da ben 11 capi di imputazione su 12, ricevendo un’unica condanna per corruzione con sospensione della pena.
A ogni buon conto la sua Romeo Gestioni, ormai da decenni al vertice nel settore del facility management, si è adesso aggiudicata i seguenti lotti: Lombardia (84 milioni di euro), comune di Roma-I municipio (78 milioni), Campania e Basilicata (123 milioni) e Molise e Puglia (68 milioni). Dopodiché a completare il quadro contribuisce il gruppo torinese Manital, destinatario di tre lotti per un totale di 329 milioni di euro, così ripartiti: Piemonte e Valle d’Aosta (76 milioni), i restanti municipi del comune di Roma (146 milioni) e Sicilia e Calabria (107 milioni).
Va detto che con il meccanismo adottato da Consip, la società che il premier Mario Monti e il commissario alla spesa pubblica Enrico Bondi intendono utilizzare per la razionalizzazione delle uscite statali, le pubbliche amministrazioni che decideranno di sfruttare questa gara avranno la possibilità di risparmiare fino a 381 milioni di euro l’anno.
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