Secondo la Consulta non è illegittimo estromettere Aspi dalla ricostruzione del Ponte Morandi. La Corte costituzionale ha ritenuto non fondate le questioni relative all’esclusione legislativa di Aspi dalla procedura negoziata volta alla scelta delle imprese alle quali affidare le opere di demolizione e di ricostruzione del Ponte Morandi.
“La decisione del Legislatore di non affidare ad Autostrade la ricostruzione del Ponte è stata determinata dalla eccezionale gravità della situazione che lo ha indotto, in via precauzionale, a non affidare i lavori alla società incaricata della manutenzione del Ponte stesso”: è quanto comunica l’ufficio stampa della Consulta in attesa delle motivazioni della sentenza.
“Ci conforta che la Corte costituzionale abbia confermato la piena legittimità costituzionale della soluzione normativa che venne a suo tempo elaborata dal governo”, ha commentato il premier Conte.
Intanto il Governo è diviso sulla decisione di affidare ad Aspi, anche se pro tempore e come atto dovuto verso l’attuale concessionario, la gestione del nuovo ponte di Genova.
“Confermo che il nuovo Ponte Morandi sarà gestito da Autostrade. Ho scritto io la lettera al sindaco Bucci. La gestione va al concessionario, che oggi è Aspi ma sulla vicenda c’è ancora l’ipotesi di revoca”, ha detto la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli a Radio 24 Mattino, come riportato anche da un tweet della trasmissione.
“Ebbene, dopo due anni di minacce, immobilismo, proclami, giustizia promessa e rimandata il ponte di Genova verrà riconsegnato proprio ad Autostrade, come ha ordinato il Governo M5s-Pd”, ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti via Facebook. “Voi ridate il ponte ad Autostrade senza ottenere nulla. Noi continuiamo a lavorare per l’interesse dei liguri. E intanto per la tragedia del Morandi e per le sue 43 vittime nessuno ancora ha pagato. Mentre a Roma litigavate, noi in Liguria almeno abbiamo ricostruito il ponte. Forse abbiamo ringhiato meno di voi… ma visti i risultati…”, commenta. ANSA