Atlantia ha inviato una lettera al vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, accusando il governo italiano di aver violato le norme europee. In particolare, secondo un’anticipazione del Financial Times, i vertici di Atlantia lamentano che le norme del Milleproroghe hanno permesso al Governo di “ridurre drammaticamente” la compensazione riconosciuta al gruppo nel caso di revoca anticipata al contratto di Autostrade per l’Italia e puntano il dito anche contro il cambiamento del meccanismo per stabilire i pedaggi autostradali.
Atlantia accusa anche il governo di forzarla a vendere la sua quota di maggioranza in Autostrade a Cdp “a una valore ridotto creando un danno significativo a migliaia di investitori italiani e stranieri”.
Se non risolta con urgenza, la questione della concessione creata dal decreto Milleproroghe “potrebbe compromettere seriamente i piani di investimento attuali e futuri di Aspi e, soprattutto, la sopravvivenza della società stessa”, si legge nella lettera, in cui si sottolinea non solo come le norme del decreto siano costate il downgrade a junk del rating di Autostrade per l’Italia e della stessa holding ma anche come siano ora a rischio i posti di lavoro di 7.000 dipendenti.
“Sebbene Aspi soddisfi tutti i criteri e i prerequisiti per accedere alla garanzia statale” prevista dal dl liquidità, il viceministro dello Sviluppo economico “ha dichiarato che non è possibile concedere tale garanzia a Aspi. Ciò è palesemente discriminatorio, a conferma del desiderio delle autorità italiane di compromettere la redditività di Aspi, indebolire la società e ridurne il valore a fini politici”. ANSA