Recovery Fund, Michel: ci sono questioni legate alle condizionalità

Per arrivare ad un accordo sul Recovery Plan “c’è ancora un po’ di strada da fare”, pertanto “dovremo lavorare intensamente nei prossimi giorni e nelle prossime settimane”, poiché “il nostro obiettivo ultimo è raggiungere un accordo il prima possibile”. Lo scrive il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, nella lettera di invito ai capi di Stato e di governo per il vertice di venerdì prossimo.

Per Michel, occorre un dibattito “approfondito” su quattro questioni sulle quali le opinioni “devono ancora convergere”, e cioè “la dimensione e la durata dei vari elementi del Recovery Plan” il “modo migliore di allocare gli aiuti e la questione dei prestiti e dei trasferimenti” le questioni “legate alla condizionalità e alla governance” la dimensione e il finanziamento dell’Mff, “incluse le risorse proprie e i rebates”, gli sconti ai contributi al bilancio Ue di cui godono tuttora alcuni Paesi.

Tuttavia, aggiunge Michel, un “consenso” sta emergendo su altri aspetti, tra i quali il fatto che “all’Ue serve una risposta eccezionale a questa crisi senza precedenti, commisurata alla magnitudine della sfida” il fatto che il piano debba essere finanziato attraverso l’emissione di obbligazioni da parte della Commissione, con il relativo necessario aumento del tetto delle risorse proprie, per creare il cosiddetto headroom, il margine che farà da garanzia ai bond; il fatto che lo sforzo debba essere diretto verso i settori e le aree geografiche “più colpite” il fatto che il prossimo Mff debba essere adattato alla crisi e considerato insieme al Recovery Plan; il fatto, infine, che il pacchetto debba essere utilizzato come “un’opportunità per riformare le nostre economie e aiutarle ad affrontare un futuro verde e digitale“.  ADNKRONOS

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