“Il M5S non può più essere solo quello della denuncia e della protesta, e deve interrogarsi su come fare per realizzare ulteriori obiettivi. In quest’ottica, credo una governance diffusa sia la soluzione migliore del futuro del Movimento. Sono sempre più convinta che un capo politico non possa più rispondere alle nostre esigenze”.
Così Paola Taverna. Sull’ipotesi che la segreteria sia solo un modo per fermare Alessandro Di Battista, commenta: “Ho un forte legame con Alessandro, e voglio che sia assolutamente partecipe di questo processo. Sono dell’idea che debbano essere gli iscritti a decidere se serve ancora un capo politico o piuttosto una segreteria”. Un congresso, come invocato da Di Battista, “sarebbe un congresso dove si scontrano le correnti. Ma noi siamo sempre stati alternativi e spero che lo saremo anche questa volta. A vincere deve essere solo il Movimento”. E sulle possibilità di una spaccatura nel movimento dopo lo scontro fra Grillo e Di battista osserva: “Il Movimento è imprescindibile da Beppe Grillo. La mia ambizione è coniugare Beppe con Di Battista e Di Maio e la nostra rinomata eterogeneità. Se dovessimo pensare ad una conventio ad excludendum avremmo perso tutti”.
Riguardo a Conte, “è una figura super partes e il M5S ha una sua identità politica, anche se siamo noi ad aver portato il premier nelle istituzioni. Detto questo, sarei onorata se Conte decidesse di accompagnare il percorso politico del Movimento. Non so perché cercano di far dire al Movimento cose che ha già smentito – afferma quindi Taverna sulla questione Mes – Per noi il Mes non è la soluzione, perché presenta troppe criticità. Non siamo irresponsabili: si sta trattando sul Sure, e bisogna lavorare per avere prima possibile le risorse del Recovery Fund”. (Agenpress)