Lahore (AsiaNews) – Cristiani e appartenenti alle altre minoranze sono discriminati nell’accesso all’università, soprattutto nelle facoltà di medicina e ingegneria. Kamran Safdar è uno di loro. Uscito dalla scuola superiore con un alto punteggio (89,44 su 100), lo studente cristiano non riesce a coronare il suo sogno di diventare medico perché ai test di accesso universitari è scavalcato dagli Hafiz-e-Quran, i “memorizzatori del Corano”. A questi candidati musulmani è attribuito per legge il massimo del punteggio a prescindere dalla loro reale preparazione.
Kamran è di umili origini. Egli vive nel distretto di Sargodha (Punjab), e lavora come commesso in una farmacia. Suo padre è un venditore ambulante di frutta; sua madre un’addetta alle pulizie in un ospedale. I fratelli hanno abbandonato gli studi per cercare lavoro e aiutarlo nel suo sogno. Ma tutti assieme non riescono a guadagnare abbastanza per pagare la retta di un’università privata, come anche il corso di preparazione al test di medicina, che costa 40mila rupie (200 euro).
Kamran ha partecipato all’esame di ammissione a medicina nel 2018 e nel 2019. In entrambi i casi è stato superato da candidati Hafiz-e-Quran. Ora è iscritto a un corso di laurea in materie scientifiche in un’università pubblica.
Il giovane cristiano si sente discriminato perché anch’egli ha una profonda conoscenza della propria fede, ma il privilegio di ottenere un punteggio extra per meriti religiosi è riconosciuto solo ai musulmani.
La legge risale al 1987, all’epoca del regime del generale Zia-ul-Haq. Cameron Younis, un teologo e ricercatore alla Hope University di Liverpool, nota che il problema del’extra punteggio per gli studenti Hafiz-e-Quran non è stato mai affrontato a livello politico e giudiziario. “Tra le diverse minoranze che vivono nel Paese, i cristiani sono i più danneggiati da questo sistema. Gli studenti meritevoli dovrebbero far sentire la propria voce, altrimenti non ci sarà mai fine a quest’ingiustizia”, dichiara Younis ad AsiaNews.
Peter Jacob, presidente del Center for Social Justice, riconosce il valore della preparazione in campo religioso, ma chiede che il sistema dell’extra punteggio scolastico sia esteso a tutto gli studenti, senza distinzioni di credo.
Il Parlamento del Punjab ha approvato il mese scorso una legge che garantisce alle minoranze religiose il 2% dei posti disponibili nelle università locali. Il provvedimento non permette però di assorbire tutte le domande di ingresso da parte degli studenti non musulmani, e comunque non soddisfa le richieste della comunità cristiana per un accesso allo studio fondato sul merito.