Almeno 50 persone sono morte in una serie di attacchi armati jihadisti avvenuti lo scorso fine settimana nell’est e nel nord del Burkina Faso. Secondo quanto riferito in una nota dal governo di Ouagadougou, circa 30 persone sono state uccise in un primo attacco avvenuto venerdì scorso in un mercato del bestiame a Kompienbiga, nella regione dell’est, dopo che uomini armati hanno fatto irruzione a bordo di motociclette e hanno iniziato a sparare.
Il giorno dopo, sabato 30 maggio, almeno 10 persone sono morte nei pressi della città settentrionale di Barsalogho in seguito a un assalto contro un convoglio umanitario di ritorno da Foubé. Due attacchi simili erano avvenuti in precedenza contro un convoglio commerciale nella località di Loroum, dove erano morte almeno 15 persone.
Il Burkina Faso orientale e settentrionale sono le regioni più colpite dalle violenze jihadiste che negli ultimi cinque anni hanno causato oltre 900 morti e 860 mila sfollati. Scarsamente equipaggiate e mal addestrate, le forze di sicurezza del Burkina Faso non riescono a arginare la spirale della violenza jihadista, nonostante l’aiuto di forze straniere, in particolare dalla Francia, presenti nel Sahel con 5.100 uomini in come parte dell’operazione anti-jihadista “Barkhane”. Secondo le Nazioni Unite, la violenza jihadista nel Sahel centrale, unita agli scontri tra comunità, ha causato un totale di 4 mila vittime in Mali, Niger e Burkina Faso solo nel 2019. AGENZIA NOVA