Chat magistrati, brutta aria per Zingaretti “aggrappato al ciuffo di Conte”

Arriva un Dagoreport sull’aria che tira al Nazareno e in particolare attorno al “mollo” Nicola Zingaretti, sempre più defilato dopo lo scandalo delle intercettazioni di Luca Palamara che ha travolto anche il Pd. Da mesi i sondaggi danno i dem praticamente fermi, anzi addirittura rischiano di scendere sotto il 20%: poi è un attimo essere risucchiati da M5S e FdI, che non sono così tanto lontani a livello di consensi. Anzi, se si guarda solo alla fiducia nei leader politici, sia Giorgia Meloni che Luigi Di Maio sono molto più apprezzati del governatore del Lazio.

“Accartocciato in congelatore – scrive Dagospia – gli ex Margherita con in testa Franceschini, Guerini, Delrio e Marcucci iniziano a chiedersi se lo sbiadito Zingaretti sia il front runner utile a risollevare il partito. Il suo carisma da merluzzo non smuove consensi né attrae elettori”.

Il segretario del Pd si è buttato tra le braccia di Giuseppe Conte, che è la sua assicurazione sulla vita politica: “Per Zinga avere Giuseppi a Palazzo Chigi – sostiene Dago – significa arginare le ambizioni di Franceschini, a cui non dispiacerebbe scalare il governo e il partito”. Quella interna al Pd non sarebbe però una banale lotta di potere: c’è in gioco il futuro del partito, che nonostante il 20% appare in enorme difficoltà. Anche perché gli altri intanto si stanno organizzando, a cominciare dall’alleato M5S che, nonostante i disastri dei ministri Bonafede e Azzolina, ha dato segnali di risveglio nei sondaggi. liberoquotidiano.it

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