Caso Giunti, Bonafede risponde: completamente trascurata volontà del minore

L’avv. Carlo Priolo dell’associazione Verità Altre, assieme all’Avv. Francesco Marcavallo comunicano che il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede risponde alla mamma Giada Giunti riguardo l’interrogazione parlamentare presentata dall’On.Le Veronica Giannone (segretario della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza) in data 21 maggio 2020.

Il Ministro elenca una serie di leggi nazionali ed internazionali che nel caso di Giada Giunti non sono state rispettate e: “ … il pieno diritto di ascolto del minore considerato che nel caso trattato sembrerebbe essere completamente trascurata la volontà di quest’ultimo”.

La volontà del figlio di Giada Giunti di tornare dalla sua mamma ad oggi non è stata rispettata. Il piccolo chiede di tornare dalla mamma, ma non viene ascoltato, continuano gli avvocati della mamma, Avv. Carlo Priolo e Francesco Morcavallo.

In data 19 marzo (decisa lo stesso giorno dell’udienza, il 5 marzo) è stato comunicato dal Collegio dalla Corte d’Appello il rigetto del ricorso incidentale presentato dagli avvocati che nonostante la probante e numerosa documentazione ha deciso: “si rileva infatti che, a fronte della dichiarata decadenza (la mamma ha chiamato l’ambulanza per il figlio che veniva alimentato con il glutine, nonostante sia celiaco/intollerante al glutine) della sig.ra Giunti dalla responsabilità genitoriale, IL SUO ACCOGLIMENTO COMPORTEREBBE IL RIENTRO DEL MINORE IN UNA STRUTTURA DI ACCOGLIENZA, soluzione che non appare giustificata alla luce sia della richiesta di J. di rientrare in Roma presso il padre (IL FIGLIO CHIEDE DI TORNARE A VIVERE DALLA MADRE), che il Tribunale dà atto aver egli espresso nel corso del giudizio, sia della relazione da ultimo inoltrata dai Servizi Sociali (CHE HANNO IMPEDITO ALLA MAMMA DI INCONTRARE SUO FIGLIO DA LUGLIO 2019) attestante la sua serena attuale condizione di vita”.

Diversamente da quanto sostiene il servizio sociale ed i consiglieri della Corte d’Appello, dichiarano gli avvocati, il piccolo chiede di tornare a vivere dalla mamma, per cui ancora una volta, come dichiara anche il Ministro Bonafede, la volontà del bambino non è stata ascoltata.

La mamma presenterà nuova istanza urgente, auspichiamo che il bambino possa ritornare a vivere nella casa dove è nato e cresciuto con la mamma.