23 mag – Ogni Paese della zona euro dovrà predisporre un piano di emergenza nel caso in cui la Grecia abbandoni la moneta unica, come riferito oggi da fonti della zona euro.
L’accordo è stato raggiunto durante la teleconferenza dell’Eurogroup Working Group (EWG), iniziato alle 15 italiane di lunedì scorso e durato circa un’ora.
Oltre alla conferma di tre funzionari della zona euro, Reuters ha preso visione di una nota realizzata da uno Stato membro.
Il ministero delle Finanze greco però ha negato in una nota che si sia raggiunto un accordo per predisporre i piani di emergenza mentre poco dopo il ministro delle Finanze belga Steven Vanackere ha detto che questi piani esistono, affermando che: “Tutti i piani di emergenza (per la Grecia) riportano allo stesso punto: essere responsabile per un governo significa prevedere anche ciò che speri di evitare”.
Il gruppo di lavoro dell’Eurogruppo (Ewg) è composto dagli sherpa che preparano la riunione dei ministri della Finanze e che siedono nel consiglio Efsf, il fondo salva-Stati temporaneo.
“Il gruppo di lavoro concorda che ogni Paese debba mettere a punto un piano di emergenza, ognuno il proprio, per le eventuali conseguenze di un’uscita della Grecia dall’euro”, dice un funzionario vicino al tema della conference call.
“Per adesso non è stato ancora preparato nulla a livello di zona euro, per timore di una fuga di notizie” aggiunge.
L’accordo della riunione di lunedì viene confermato anche da un secondo funzionario.
Nel documento si dettagliano invece i potenziali costi di un’uscita di Atene per ciascun Paese membro, sostenendo che in tal caso si cercherebbe “un divorzio amichevole”. Se la Grecia decidesse di lasciare l’unione monetaria, dice la bozza, Ue e Fmi potrebbero offrirle sostegno a tal fine. reuters