Il capo di Gabinetto del ministero della Giustizia, Fulvio Baldi, ha rassegnato le sue dimissioni, per motivi personali, dopo un colloquio con il guardasigilli, Alfonso Bonafede, avvenuto ieri sera. La reggenza è stata affidata al capo dell’ufficio legislativo, Mauro Vitiello. Bonafede ha ringraziato Baldi per il lavoro portato avanti dal giugno 2018.
Il nome di Fulvio Baldi era stato citato ieri dal ‘Fatto Quotidiano’ in un articolo che riportava nuovi stralci di intercettazioni agli atti dell’inchiesta di Perugia, nelle quali si riferiva di una conversazione tra Luca Palamara, pm romano ora sospeso, e lo stesso Baldi, che è estraneo alle indagini. adnkronos
Le dimissioni dopo l’articolo di Marco Lillo e Antonio Massari sul ‘Fatto Quotidiano’: “Csm, nelle carte lo strapotere della corrente di Palamara pure dentro al ministero”. Fonti vicine al Guardasigilli fanno sapere che Bonafede non ha apprezzato le logiche correntizie rivendicate da Baldi nelle conversazioni telefoniche con Luca Palamara, “Che ha letto a Baldi le intercettazioni delle conversazioni con Luca Palamara del periodo aprile-maggio 2019. In quelle conversazioni Baldi parlava di raccomandazioni in favore di una pm e di una giudice che volevano andare a lavorare al Ministero di via Arenula.”