Il Viminale, sulle prescrizioni per gli spostamenti, chiede ai prefetti di valutare ogni caso con “un prudente ed equilibrato apprezzamento che conduca ad un’applicazione coerente delle disposizioni contenute” nel Dpcm sulla Fase 2.
E’ quanto si legge in una circolare dove si invita a un punto di equilibrio tra la salvaguardia della salute pubblica e “l’esigenza di contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini”.
Il Dpcm sulla fase 2 consente – si puntualizza nella circolare – il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza ma una volta rientrati, “non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova”, a meno che non ci siano “comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”. Così una circolare inviata oggi dal Viminale ai prefetti sulle prescrizioni in vigore da domani e fino al 17 maggio.
Il termine congiunti – dice il Viminale – ricomprende “i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonchè le relazioni connotate da ‘duratura e significativa comunanza di vita e di affetti'”, come stabilito da una sentenza della Cassazione del 2014. L’ambito a cui si riferisce l’espressione congiunti, viene spiegato nel documento, “può ricavarsi in modo sistematico dal quadro normativo e giurisprudenziale”. ANSA