di Euronews
Alle prese con la pandemia il fabbricante di aerei Airbus registra perdite per 481 milioni di euro, si prepara a migliaia di licenziamenti, e taglia di un terzo la produzione. Secondo il direttore generale Faury “siamo nel mezzo di una crisi senza precedenti”, e potranno volerci diversi anni prima di rivedere tornare a volare le stesse quantità di passeggeri di prima. Da giorni gli esperti preconizzano mutamenti strutturali.
Graham Dunn, Executive editor per FlightGlobal: “Sul lungo termine certamente assisteremo a consolidamenti e fusioni. Nel breve periodo per molti vettori sarà possibile sopravvivere solo passando per una ristrutturazione del debito e un aiuto finanziario da parte dei governi”.
Intanto, in Germania gli aerei potrebbero restare a terra fino al 14 giugno. I ministro degli Esteri Maas ha detto che “non si possono ancora permettere movimenti spensierati”, anche in considerazione dei blocchi ancora in vigore in molti paesi. “Nel breve periodo ci si concentrerà su alcune delle rotte principali, mentre le rotte secondarie potrebbero essere le ultime a tornare”.
La crisi appena cominciata finirà per sconvolgere il trasporto aereo come lo conosciamo, cominciando a mettere a rischio il modello delle compagnie low cost, che più delle altre avranno difficoltà a attraversare indenni la fase difficile che le aspetta. (EURONEWS)