Gli agenti del commissariato del noto quartiere “Città Studi” di Milano hanno tratto in arresto due notti fa un cittadino bengalese di 22 anni, colto in flagranza di reato dai poliziotti che lo stavano tenendo d’occhio già da alcune settimane mentre stava dando fuoco a due auto parcheggiate in strada. La notizia è stata diffusa dal quotidiano locale Il Giorno.
Nelle ultime settimane gli autoveicoli di Città Studi erano stati presi di mira da un ignoto piromane, il quale aveva già dato fuoco ad altre dieci vetture per poi fuggire via indisturbato accompagnato solo dall’assordante silenzio notturno della città meneghina in quarantena. I poliziotti, guidati da Giovanni Giammarrusti, sospettavano già del bengalese, per questo motivo l’asiatico era tenuto costantemente sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine.
Così intorno all’1:30 della notte fra venerdì e sabato scorso dei poliziotti in borghese hanno notato in atteggiamenti particolarmente sospetti il 22enne, il quale accovacciato a terra stava dando fuoco ad una Renault Clio parcheggiata all’angolo tra piazza Bernini e via Lippi per mezzo di un fazzoletto imbevuto di un liquido altamente infiammabile. Le fiamme hanno avvolto anche una Volvo parcheggiata vicino, danneggiandola seriamente.
I poliziotti sono piombati addosso al bengalese, immobilizzandolo e sottoponendolo ad un’accurata perquisizione personale, grazie alla quale gli uomini indivisa hanno rinvenuto nelle tasche del soggetto due accendini. Condotto in commissariato per accertamenti lo straniero è stato sottoposto ad interrogatorio ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nessuna spiegazione quindi circa i motivi che lo hanno portato a dar fuoco alle due auto e, con buona probabilità, anche alle dieci delle scorse settimane.
Successivi approfondimenti degli investigatori hanno fatto emergere che il giovane, senza fissa dimora, aveva già il pallino per questo tipo di reati, essendo già stato denunciato in passato per aver danneggiato un’auto, sempre a Città Studi. La presenza del bengalese sul territorio italiano inoltre non è assolutamente legittima, poichè l’uomo era già stato destinatario di ben due provvedimenti d’espulsione dal nostro Paese, uno della Prefettura di Milano e una del Questore di Roma: provvedimenti che il giovane asiatico si era ben guardato dal rispettare evidentemente.
Ieri mattina il giovane è stato processato per direttissima e ha patteggiato una condanna di un anno e due mesi. Il giudice, fa sapere la Questura, ne ha disposto la liberazione e come misura cautelare ha scelto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.