Divampa la polemica sulla proposta di Ignazio La Russa in vista della festa di Liberazione. “Da quest’anno il 25 aprile diventi, anziché divisivo, giornata di concordia nazionale nella quale ricordare i caduti di tutte le guerre, senza esclusione alcuna. E in questa data si accomuni anche il ricordo di tutte le vittime del Covid-19 che speriamo cessino proprio in aprile”, è l’idea lanciata dal senatore di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Senato, per il quale “chi vorrà, sabato prossimo potrà listare a lutto un tricolore e cantare la canzone del Piave”.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Protestano le Sardine: “Il 25 aprile è il giorno della memoria sulla liberazione dal nazifascismo. É la festa della Resistenza con un inno, ‘bella ciao!’ Onorevole Ignazio La Russa basta con questi tentativi di revisione storica. Il Covid 19 non c’entra nulla con il 25 aprile!”, afferma il movimento anti-sovranista.
Critiche alla proposta di La Russa arrivano anche dal segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova: “Il 25 aprile è il 25 aprile, punto. È il giorno in cui l’Italia celebra la liberazione dal nazifascimo e il ritorno alla libertà e alla democrazia. A distanza di anni non è più una questione di persone o di partiti, ma di visione dell’Italia: che a noi piacerebbe più libera, democratica, europeista, antirazzista e anti-antisemita”, sottolinea Della Vedova su twitter. adnkronos
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Nel frattempo, un professore di storia spuntato dal nulla, spacciato per ministro dell’economia, va a Bruxelles a discutere il Mes senza mandato del Parlamento, ma i compagni non se ne accorgono e credono di essere in democrazia.
Borghi scrive al board Mes: Gualtieri non ha il mandato del Parlamento