(di Rossana Lo Castro – ADNKRONOS) – Divieto di sbarco e di transito di migranti per tutta la durata dell’emergenza sanitaria Covid-19 a Porto Empedocle (Agrigento). Lo prevede un’ordinanza appena firmata dal sindaco, Ida Carmina, e trasmessa al ministro dell’Interno, al prefetto e al questore di Agrigento, al governatore siciliano e alle forze dell’ordine.
“Per l’intero periodo di durata dell’emergenza sanitaria nazionale derivante dalla diffusione del virus Covid-19, il porto di questa Città di Porto Empedocle – si legge – non assicura i necessari requisiti per la classificazione e definizione di Place of Safety (‘luogo sicuro’), in virtù di quanto previsto dalla Convenzione di Amburgo, sulla ricerca e il salvataggio marittimo, per i casi di soccorso effettuati da parte di unità navali battenti bandiera straniera al di fuori dell’area Sar italiana”.
“E’ vietato, pertanto, lo sbarco ed il transito di qualsivoglia migrante – recita ancora l’ordinanza -, attesa l’impossibilità di individuare la possibile insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, con particolare riferimento al Covid-19. Le disposizioni del presente atto producono effetto per la durata del periodo di emergenza sanitaria di cui alla deliberazione del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020”.
Già ieri sera il primo cittadino pentastellato, che si dice pronta a “presentare un esposto in Procura”, si era duramente opposto all’arrivo dei 72 migranti, soccorsi a poche miglia da Lampedusa e condotti nella cittadina dell’Agrigentino. Le motovedette hanno fatto il loro ingresso in porto in piena notte e i migranti, dopo essere stati visitati, sono stati sistemati nella tensostruttura allestita al molo. “Sono ancora lì senza nessun rispetto delle norme di sicurezza e delle prescrizioni sul distanziamento sociale – dice Carmina all’Adnkronos -. Qui non possono restare. Noi abbiamo già fatto la nostra parte“.
Il sindaco, da sempre in prima linea sul fronte dell’accoglienza, questa volta non ha intenzione di tornare sui propri passi. E punta il dito contro quello che non esita a definire un “atteggiamento persecutorio”, nei confronti della comunità che amministra. “Non c’è solo Porto Empedocle in Italia. Si requisiscano gli alberghi vuoti in altre regioni del Paese, strutture tali da consentire il rispetto del distanziamento sociale dei migranti tra loro e con la popolazione locale”. Nei giorni scorsi proprio a Porto Empedocle erano stati trasferiti oltre 120 migranti sbarcati a Lampedusa. Dopo il periodo di quarantena effettuato all’interno di un hotel cittadino e dopo giorni di pressioni istituzionali e un lungo braccio di ferro il sindaco era riuscito a ottenerne il trasferimento.
“Quell’albergo era poco adatto al contenimento di tante persone, non essendo presente neppure una recinzione a separare dalle abitazioni dei residenti, molto vicine alla struttura”. Adesso il nuovo sbarco. “Non è ammissibile una simile superficialità nella gestione di una simile situazione. Non vorrei dover parlare di Stato assassino“.
Intanto a prendere posizione è stato anche il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. Al premier Giuseppe Conte ha chiesto “l’impiego di una idonea nave ormeggiata in rada in cui trattenere i migranti per la necessaria quarantena, prima di essere ricollocati nei Paesi membri dell’Ue”. “Lo ringrazio perché sulla materia non può intervenire direttamente, essendo la competenza del Governo nazionale. Io comunque se la situazione non dovesse sbloccarsi sono pronta a presentare anche un esposto in Procura. Non siamo carne da macello”, conclude il sindaco.