L’emergenza Coronavirus in Italia non si placa. I medici in prima linea sono costretti a turni massacranti, perchè l’afflusso di gente è incessante, non c’è riposo, non c’è vita sociale, non ci sono affetti. Ecco che così la situazione può portare anche a gesti estremi. E’ quello che sarebbe successo ad un’infermiera di 49 anni di Jesolo.
Lunedì scorso S.L., dopo intensi giorni di lavoro in Terapia intensiva, si era sentita poco bene. Aveva la febbre e chi, meglio di una persona che lavora in ospedale, sa che è proprio la febbre uno dei possibili sintomi del Covid-19. I medici – si legge su Repubblica – le avevano fatto il tampone che, a ieri, non aveva dato ancora nessun risultato. Rimane un mistero che cosa possa aver turbato S.L., sola nella sua casa di Cortellazzo.
Quel giorno a casa, dopo turni di lavoro massacranti, è stato fatale. Il suo corpo è stato trovato all’alba di ieri mattina da un pescatore e recuperato dalla Guardia costiera. Quando è stata riconosciuta, nessuno ci voleva credere. Nessuno. Certo, aveva lavorato tantissimo ed era stanca, a ripensarci bene aveva dato dei segni di affaticamento, ma nessuno dei suoi colleghi avrebbe pensato a tanto. “Era una persona dedita al lavoro, una risorsa insostituibile per i colleghi e per la nostra azienda sanitaria afferma il direttore generale dell’Ulss 4, Carlo Bramezza. Abbiamo visto foto di infermieri e medici distrutti dalla stanchezza al punto da addormentarsi sulla tastiera del computer, ma nessuno era pronto a vedere un crollo senza più ritorno”. affaritaliani.it