“Innanzitutto dobbiamo ringraziare medici e infermieri per il grande lavoro che stanno svolgendo in una situazione tanto difficile, già compromessa per i tagli alla Sanità”. Lo ha detto il dottor Filippo Anelli a Tgcom24 parlando del coronavirus in Italia. “Nelle zone più colpite – ha sottolineato il presidente della Federazione medici chirurghi italiani – ci sono operatori sanitari che svolgono 36 ore di lavoro continuativo per mancanza di cambi. Non abbiamo un sistema che aveva preventivato un’emergenza così eclatante, ad esempio i posti letto in rianimazione non sono sufficienti”.
“Già nell’ordinario ci sono problemi dovuti ai tagli alla sanità, ora il tutto viene ulteriormente accentuato. Nel Lodigiano – ha proseguito – tutti i sanitari venuti a contatti con un malato affetto di coronavirus sono in quarantena, alcuni si sono ammalati. Insomma la situazione che più preoccupa è questa, rischiamo di far saltare l’intero sistema. Tuttavia, una volta appurato che il focolaio principale è nel Lodigiano, c’è bisogno di un cordone sanitario stretto ma possiamo essere ottimisti sulla riapertura delle attività nelle altre zone”. tgcom24.mediaset.it