Dopo la diffusione del coronavirus in alcune aree dell’Italia, dove fino a ieri erano stati compiuti circa 8.600 tamponi, anche il resto d’Europa si attiva in maniera più capillare nel tentativo di contenere una temuta epidemia. Con indagini e test che potrebbero cambiare entro pochi giorni i numeri del contagio al di fuori dei nostri confini nazionali, se si confermerà valida la teoria che l’Italia ha più casi di contagio perchè li ha “cercati” con test a tappeto.
Migliaia di cittadini britannici saranno testati a partire dalle prossime ore, nel timore che l’esplosione di casi di coronavirus in Europa possa coinvolgere anche il Regno Unito, spiega oggi il Telegraph, che parla di un’accelerazione della risposta alla crescente minaccia. Le autorità starebbero anche prendendo in considerazione la chiusura delle scuole e restrizioni sui trasporti. D’altra parte, sottolinea la Bbc, il governo di Londra è “ben preparato” ad affrontare eventuali casi di contagio, sebbene al momento ritenga il rischio “basso”. In realtà la Gran Bretagna ha già effettuato migliaia di test. Il numero totale di casi positivi negli ultimi due giorni è salito a 13 dopo che quattro passeggeri in crociera sono tornati in Gran Bretagna con il virus
In Francia, il ministro della Sanità Olivier Véran – pur avvertendo sui rischi di un’epidemia – ha sostenuto ieri che il coronavirus è rimasto “alle porte” del Paese. Ma subito dopo Parigi ha annunciato due nuovi casi, oggi altri tre (e tra questo un morto), portando il bilancio a 17 contagi confermati e due decessi.
La Germania da parte sua non fornisce dati sui test di depistaggio effettuati, mentre in Spagna diversi grandi ospedali spagnoli hanno iniziato a cercare il coronavirus in pazienti ricoverati nei centri per polmonite bilaterale, che non presentano altri problemi di salute o concause, come pneumococco o complicanze influenzali, come confermato a El Pais da alcune fonti sanitarie locali. (askanews)
Coronavirus, Conte: prova tampone solo in alcuni casi per non drammatizzare