📺 | Residents of two Greek islands clash with riot police as authorities push ahead with plans to build new migrant camps on the already saturated islands where tens of thousands of migrants have landed in the last decade.
They've had enough and who can blame them? Very sad! 🇬🇷 pic.twitter.com/z7yZnQDvjv
— Leave.EU (@LeaveEUOfficial) February 25, 2020
ATENE – Tensione alle stelle sulle isole greche di Chios, Samos e Lesbos, dove scontri si sono registrati nella notte tra residenti – contrari alla costruzione di hotspot ‘chiusi’ per i migranti sulle isole – e la polizia, che intende forzare i blocchi stradali e riaprire i cantieri.
Una massiccia operazione di polizia è iniziata nelle prime ore di ieri con traghetti in arrivo sia a Lesbo che a Chios con oltre 300 poliziotti antisommossa inviati alle isole del Nord Egeo. I poliziotti hanno usato gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e bombe fumogene contro i dimostranti. Video sui social media mostrano cariche della polizia anche contro donne anziane. Gruppi di residenti delle varie isole si erano radunati attorno ai siti scelti dal governo, bloccando le strade nel tentativo di impedire alle autorità di trasferire agenti di polizia, bulldozer e container giunti ai porti.
Anche se i locali hanno il sostegno dei governatori regionali del Nord Egeo, che hanno promesso tutta la cooperazione con lo stato centrale, il governo ha ribadito che intende proseguire con i piani per costruire nuove strutture con l’obiettivo di chiudere i campi esistenti, dove le condizioni di vita sono notevolmente peggiorate negli ultimi mesi a causa del sovraffollamento. (ANSAmed).