Nuove maxi-retate in Turchia contro sospetti affiliati alla rete di Fethullah Gulen, che Ankara accusa di aver orchestrato il fallito colpo di stato del 15 luglio 2016. Diverse procure in tutto il Paese hanno emesso almeno 766 mandati d’arresto. Le operazioni, riferisce Anadolu, riguardano supposti infiltrati nell’esercito, nelle forze di polizia e nel ministero della Giustizia.
L’operazione principale è coordinata dai magistrati della capitale Ankara e prende di mira 467 persone accusate di aver truccato negli esami del 2009 per gli agenti di polizia, che permettevano l’accesso alla posizione di vice-commissario. Le domande sarebbero state rese note in anticipo per favorire l’infiltrazione tra i vertici della polizia di agenti legati a Gulen. Blitz per cercare di arrestare i sospetti sono in corso in 67 province. Altri raid vengono condotti in tutto il Paese, da Smirne sulla costa egea ad Adana su quella mediterranea. Tra i ricercati ci sono anche decine di militari tuttora in servizio.
Dal fallito putsch, decine di migliaia di persone sono state arrestate e oltre 140 mila licenziate o sospese dalle pubbliche amministrazioni nelle più grandi purghe della storia contemporanea della Turchia. ANSA