Corte dei Conti: ripresa si allontana, ma non deviare percorso risanamento bilancio

“Il dato della crescita economica del quarto trimestre 2019 non è positivo, con il rischio di un ulteriore rinvio della ripresa”. Lo ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, aprendo la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2020. “A fronte di ciò – ha osservato – è necessario dare più spinta agli investimenti pubblici che già nel corso del 2019 avevano invertito la curva discendente mostrando una buona dinamicità, soprattutto a livello locale: solo un’accelerazione nell’impiego delle risorse già stanziate potrebbe contribuire al conseguimento degli obiettivi di crescita precedentemente fissati”.

“Non deviare percorso risanamento bilancio” – “Le previsioni sulla crescita sono in larga misura concordi nel ritenere che anche il 2020 resterà lontano dai ritmi di sviluppo pre-crisi, mentre l’inizio di una ripresa viene collocato nel biennio successivo”. Così Buscema, nella cerimonia alla quale prendono parte il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e quello della Giustizia Alfonso Bonafede.

In presenza di “tensioni geopolitiche” ed “effetti, difficili da stimare” dell’epidemia di coronavirus, Buscema ravvisa “la necessità, anche per il nostro Paese, di monitorare e valutare con grande attenzione l’evoluzione del quadro di finanza pubblica, al fine di prevenire il rischio di deviazioni dal percorso di risanamento di bilancio, a sua volta elemento indispensabile nel ‘rientro’ del debito pubblico verso condizioni di minore vulnerabilità finanziaria”.

“In condizioni di crescita economica bassa e di inflazione ancora al di sotto del target (2 per cento) da anni perseguito soprattutto dalla Banca Centrale Europea, i margini per la riduzione del rapporto debito/Pil – ha osservato il presidente della Corte dei Conti – si fanno molto stretti. E ciò, a sua volta, rafforza l’esigenza di politiche di bilancio caratterizzate da un alto grado di selettività, imposta anche dalle urgenze, ben presenti nella realtà italiana, che provengono dall’invecchiamento della popolazione e dalla situazione di grave ritardo del sistema infrastrutturale pubblico”. “Urgenze – ha sottolineato Buscema – che spingono verso una più efficace azione di razionalizzazione della spesa pubblica a tutti i livelli di governo e verso una revisione degli strumenti e delle procedure in grado di rimuovere i vincoli che tuttora rallentano la realizzazione dei programmi di investimento pubblico”.

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