Sanremo, Radio Maria contro Festival: “Cristianesimo calpestato”

Radio Maria contro “il Festival del Cristianesimo calpestato”. L’emittente, sulla propria pagina Facebook, pubblica l’articolo integrale con cui La Nuova Bussola – quotidiano cattolico online- stigmatizza alcuni contenuti proposti a Sanremo.

“Roberto Benigni dopo Achille Lauro e Fiorello: tre esibizioni sul palco del Festival di Sanremo in cui il tema religioso serve per costruire presentazioni, monologhi e performance musicali. In tutti e tre i casi però la religione cristiana ne esce svilita, vilipesa, strumentalizzata, falsificata e derisa, pur senza malanimo. È un furto dei gioielli di famiglia in una casa lasciata vuota. Se spari contro i cattolici vai sul sicuro dato che questi, nella maggior parte dei casi, ti applaudiranno. Nella migliore delle ipotesi ripeteranno belanti i soliti ritornelli: bisogna trovare del buono anche in chi ci critica, occorre aprirsi al dialogo e al confronto e via sbadigliando”, si legge.

Per Benigni, che si è esibito nella lettura del Cantico dei Cantici, ““il testo è sacro perché esteticamente assai apprezzabile, non perché ispirato da Dio. Inoltre pare che la Bibbia sia un testo convenzionale, ossia deciso a tavolino da un’equipe di autori e non divinamente ispirato“.

Capitolo Achille Lauro, con riflettori puntati in particolare sulla prima esibizione: “Il cantante, dopo qualche battuta musicale e altrettanti inciampi nell’intonazione, si spoglia di una lunga veste damascata e rimane con un costumino paillettato color carne alla baywatch che impietosamente aderisce alle sue non avvenenti grazie. Il rimando implicito è a San Francesco quando si spogliò davanti al padre, rinunciando ad ogni avere”.

Il ”terzo indizio” è rappresentato da Fiorello che “vestito da sacerdote che apre il Festival”. “I tre indizi fanno una prova: il tema religioso serve per costruire presentazioni, monologhi e performance musicali. In tutti e tre i casi però la religione cristiana ne esce svilita, vilipesa, strumentalizzata, falsificata e derisa, però – si badi bene – senza cattiveria, senza malanimo”. adnkronos