Parma: detenuto manda all’ospedale 11 agenti in tre giorni

Di Gabriele Laganà – Il detenuto marocchino che due giorni fa ha scatenato il caos all’interno del carcere in via Burla a Parma, appiccando il fuoco agli oggetti nella sua cella e aggredendo 8 agenti della penitenziaria, nelle scorse ore ha replicato il suo gesto di folle violenza. A denunciare il nuovo grave atto è ancora il Sinappe, il Sindacato nazionale autonomo di polizia penitenziaria, con un comunicato nel quale denuncia l’episodio definendolo “l’ennesimo bollettino di guerra presso gli il carcere di Parma”. Secondo il documento, questa mattina lo straniero è andato improvvisamente di nuovo in escandescenza: prima ha rotto i suppellettili nella cella e poi, come già fatto due giorni fa, ha provato ad ostruirne l’accesso al personale in servizio tentando anche di dare fuoco ad alcuni oggetti mettendo così a rischio la sua vita e quella di altre persone.

Gli agenti subito intervenuti sono riusciti a riportare l’ordine. Placata l’ira del nordafricano, hanno trasferito lo straniero in un altro reparto. La quiete, però, non è durata a lungo. L’extracomunitario, in preda ad una furia incontenibile, avrebbe iniziato a devastare anche la nuova cella tanto che ha appiccato un altro incendio, questa volta nel bagno della cella. I poliziotti sono dovuti di nuovo entrare in azione per spegnere le fiamme che avevano già generato un’intensa coltre di fumo tale da costringere tre agenti a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Parma per le cure del caso.

Il Sinappe nel comunicato ha denunciato l’accaduto e ha chiesto con assoluta urgenza il trasferimento del detenuto marocchino”ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”. Inoltre il sindacato, nel medio termine, chiede anche”una soluzione definitiva del problema, che non può che passare attraverso la riapertura di Istituti per la cura di detenuti psichiatrici che, superando le criticità che hanno portato a chiudere gli OPG, favoriscano il ripristino di condizioni lavorative dignitose e sicure per il personale in divisa”.

Altro punto fondamentale su cui il Sinappe vorrebbe un intervento da parte del governo è quello legato alle dotazione di strumenti che andrebbero rivisti per permettere di rispondere ”alle offese dei detenuti per evitare il continuo ripetersi di aggressioni ed eventi critici di ogni genere e di tornare ad investire nella formazione del personale”.

Sulla nuova gravissima azione di violenza compiuta dal detenuto marocchino è intervenuto Matteo Salvini. ”Aveva mandato otto agenti in ospedale due giorni fa, e oggi ne ha fatti ricoverare altri tre. Succede nel carcere di Parma per colpa di un detenuto marocchino che per due volte ha cercato di incendiare la propria cella. Solidarietà a donne e uomini della Polizia Penitenziaria: è incredibile il silenzio e l’immobilismo del Guardasigilli Alfonso Bonafede”, ha affermato il leader della Lega commentando la denuncia del Sinappe.

Il marocchino due giorni fa, dopo aver appiccato un incendio nella sua cella, aveva ferito 8 poliziotti penitenziari, procurandogli ferite guaribili tra i 3 e i 7 giorni. Uno aveva riportato un serio trauma cranico e lesione agli arti inferiori.

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