“Sono piuttosto preoccupata dai gesti di odio, poiché indicano un’emergenza e un fallimento“. Luciana Lamorgese esordisce così nell’intervista rilasciata a La Repubblica, nel corso della quale ha parlato della problematica relativa all’intolleranza: “Un’emergenza culturale e civile. Che mette in discussione le ragioni stesse del nostro stare insieme”.
Il ministro dell’Interno ha elencato diversi casi recenti, dalla scritta nazista di Mondovì alla violenza verbale nei confronti di Liliana Segre, per esprimere la propria indignazione: “Dimostrano che è stato superato l’argine e dimostrano, per altro, il definitivo divorzio tra significante e significato nell’uso delle parole. Nell’odio in cui siamo immersi c’è spesso assenza totale di pensiero. Assoluta ignoranza della storia. Io a questo fallimento non voglio rassegnarmi e penso non sia giusto rassegnarsi“.
L’ex prefetto non ha voluto rispondere ad alcuna domanda su Matteo Salvini: “Del senatore Salvini non parlo. È una regola che mi sono data e a cui non intendo derogare. E non lo dico in tono polemico, davvero. Lo dico perché trasformerebbe quello che mi sta a cuore dire e le ragioni e il senso di questa conversazione in un’altra cosa“. […] ilgiornale.it