Dentro il Csm “una malattia si è diffusa come un cancro con la prevalenza di logiche di clientelismo, appartenenza correntizia o di cordata, di collateralismo con la politica anche attraverso scelte sempre più spesso dettate dalla mera opportunità piuttosto che dalla doverosità dell’agire“.
Lo ha detto il consigliere togato del Csm, Nino Di Matteo, durante il suo intervento in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in corso a Palermo.
“Anche la migliore delle riforme del sistema di designazione dei membri togati del Csm non servirebbe a nulla se non si accompagnasse a una svolta radicale nell’etica individuale e di corpo della magistratura”. Che ha aggiunto: “Se si continua a ritenere accettabile ciò che è sempre avvenuto, come se sempre dovesse avvenire, se non ci sarà una rivalsa forte e diffusa dell’etica, non potremo mai uscire dal ‘cul de sac’ nel quale siamo precipitati” (Adnkronos)