Manipolazione mentale degli studenti: visore 3D per mettersi nei panni dei migranti

E’ l’idea “innovativa” contenuta nel progetto “Ponte di dialoghi- Bridges beyond borders” promosso dalla Fondazione Cser (Centro studi emigrazione Roma) degli Scalabriniani, con il sostegno economico della Fondazione Migrantes. L’obiettivo è promuovere una cultura della conoscenza e dell’accoglienza contro ogni forma di discriminazione e xenofobia. Prenderà il via a marzo in una decina di scuole medie inferiori e superiori e durerà per tutto il 2020.

Chi indossa il visore Oculus Go ha la sensazione di trovarsi veramente al posto di Carolina del Rwanda, di Namin della Guinea o degli altri migranti dal Congo e dall’Est Europa. E’ costretto ad ascoltare voci e urla delle carceri libiche, a rischiare di annegare in mare o a vedersi camminare a piedi attraverso deserti senza acqua da bere, nelle townships di Cape Town in Sudafrica o su un marciapiede di Roma a chiedere l’elemosina.

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