Tram a Bologna? Errato e irrealizzabile

Relazione tecnico-urbanistica di sintesi

– Il progetto del tram, (ma dovrebbe essere  chiamato “treno” per le sue dimensioni fuori scala in una città medioevale), non  pare avere alcuna utilità ed è realizzabile solo con altissimi costi, a fronte di tempi  imprevedibili ed enormi  disagi per i cittadini . In tolale il progetto prevede  4 linee per un totale di 53 Km.

– Il “tram”necessita di  corsie riservate con esclusione di ogni altro mezzo, compresi taxi e mezzi per disabili, quindi tutte le strade afferenti alle strade percorse dal tram dovranno essere chiuse, creando tanti cul-de-sac  in  cui , date le dimensioni delle strade afferenti, sarà estremamente difficile o impossibile muoversi.

– Non si comprende il motivo per cui  il tram debba avere trazione autonoma con enormi batterie composte da acidi e metalli pesanti tossici il cui smaltimento  sarà molto più elevato di quello prodotto dai mezzi pubblici a benzina o gasolio. Inoltre i mezzi privati potranno circolare solo  nelle strade non percorse dal tram, ,con lunghe soste e pruduzione di CO2 e polveri sottili  e ultrasottili molto maggiori dell’attuale. Non e ptevista la creazione di  nuovi parcheggi nelle vicinanze.

– Il rumore di ruote mertalliche su rotaie in ferro  sarà molto elevato specie nelle curve, superando presumibilmente i limiti di tolleranza . Inoltre come nelle città (vedi ad es. Milano e, in parte,  Vienna) dove i binari sono incassati nel manto stradale, si formeranno necessariamente buche , che andranno allargandosi nel tempo, richiedendo manutenzioni continue e creando , come rilevato a Milano, incidenti con  cicli e motocicli, che dovranno  bypassare  in diagonale le stesse rotaie per non cadere.

– Particolarmente  pericoloso, specie per pedoni  , motocicli e biciclette,  l’attraversamento delle corsie riservate al Tram, in quanto la frenata di ruote in metallo su metallo   ha una lunghezza di circa il doppio di una frenata di ruote in gomma sull’asfalto.

– Di fronte all’attuale sistema di mobilita pubblica mista  su gomma  ben funzionante non si vede la ragione di paralizzare (o escludere ..) l’intera mobilità privata  della citta utilizzando un mezzo di concezione ottocentesca  e privo di qualsiasi mobilità laterale ( se un sasso si incastra in una rotaia si fermano tutti i mezzi che utilizzano quei binari)

– Non è stata tenuta in alcuna considerazione che l’impossibilita di fermarsi e parcheggiare lungo tutte le strade percorse dal tram comporterà la chiusura di molte attività  e la diffusione di ampie fascie di povertà diffusa. Il progetto prevede un capolinea presso il CAAB,molto vicino a FICO.. Come noto la CAMST , dati gli      introiti insufficienti di FICO, ha dichiarato di volerne lasciare la gestione, cosa che comporterà la chiusura di gran parte delle sue attivita . Si presume  che la linea rossa possa portare ad un incremento delle visite a FICO per evitarne il fallimento, ma FICO è un progetto concettualmente sbagliato e privo di attrattiva,. Non sarà certo facilitarne l’accesso che ne impediù il fallimento, ma comporterà in ogni caso solo  un nuovo  spreco di danaro pubbllico

– Evidentemente  ll taglio dei basoli in granito per incastrarvi le rotaie avranno costi  molto  elevati, evitabili solo utilizzando  mezzi su gomma, oltre a creare setolature e buche che , come già detto ,si aggraveranno nel corso del tempo..

-In conclusione il progetto esaminato non pare  rispondere ad alcuna motivazione tecnica o scientifica,. I motivi sono forse da ricercarsi nel costo spropositato dell’opera. Tutte le strade percorse dal tram dovranno essere in toto o in parte rifatte, compreso l’acquisto ( come per il CIVIS) di mezzi a traino autonomo, . Tali costi verranno sostenuti dai cittadini ma non è chiaro dove tali fondi  finiranno, anche se il passato fa sorgere qualche  sospetto. Di certo il tram non solo non porterà alcun beneficio alla città. Ma , paralizzando la circolazione e  determinando la chiusur a di non calcolabili  attività, ne causerà un danno enorme , parte del quale non ancora quantificabile, compreso l’inevitabile ulteriore  abbandono  di un  centro storico già in forte crisi di attratività.

PS SI FA NOTARE CHE L’INTERO PROGETTO, LA RELAZIONE ILLUSTRATIVA COMPLETA  ED I DETTAGLI COSTRUTTIVI NON SONO DISPONIBILI ONLINE. LE PRESENTI OSSERVAZIONI SI LIMITANO ALL’ANALISI DEI DOCUMENTI REPERITI

19.01.2020

 Dott. Arch. Gabriele Tagliaventi, Docente di urbanistica tecnica
Dott.Arch. Claudio Bertolazzi. Docente di logistica e mobilità urbana

Un’iniziativa di Impegno Civico