Uccise suocero dopo abusi su bimba, condannato a 20 anni

È stato condannato a 20 anni di carcere, in abbreviato, il 35enne accusato di avere sparato e ucciso il suocero che era accusato di avere abusato della nipotina, figlia dell’uomo, a febbraio a Rozzano, nel milanese. Il suo complice, accusato di averlo accompagnato in motorino sul luogo del delitto, è stato condannato a 18 anni di carcere.

Il gup Aurelio Barazzetta ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. Erano accusati di omicidio volontario premeditato e il pm aveva chiesto due ergastoli.

26 febbraio 2019 – Il killer che ha confessato l’omicidio di Antonio Crisanti, 63enne ucciso a colpi di arma da fuoco nel parcheggio di un supermercato a Rozzano, nel Milanese, è Emanuele Spavone, ex genero della vittima. L’uomo, 34enne, è l’esecutore materiale dell’omicidio e si è presentato dai carabinieri con Achille Mauriello, 27 anni, che guidava lo scooter con cui sono fuggiti. Entrambi sono stati fermati. Crisanti era accusato di abusi sessuali sulla nipotina.

Il fatto – L’omicidio è avvenuto nel pomeriggio di lunedì in viale Lazio. A sparare i cinque colpi di pistola, quattro dei quali hanno raggiunto la vittima, con una calibro 9×21, è stato il 34enne Emanuele Spavone.

Il movente – Il 63enne ucciso era indagato dalla Procura di Milano per presunti abusi sessuali sulla nipotina di 5 anni. Ed è questo il movente dell’omicidio. Emanuele Spavone, infatti, ex marito della figlia di Crisanti, è il padre della piccola che a sua volta era stata sentita dalla Procura sui presunti abusi. Dopo aver saputo che l’ex suocero era accusato di abusi e che la bambina era stata sentita in un’audizione protetta Spavone avrebbe deciso di uccidere il 63enne, padre della sua ex moglie.  tgcom24.mediaset.it

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