Cina, vescovo sfrattato e costretto a dormire per strada

Da stasera il vescovo cinese Vincenzo Guo Xijin, già ordinario di Mindong, “dormirà come un senzatetto alla porta di quella che era la sua curia e casa del clero a Luojiang: ieri è giunto l’ordine di sfratto per lui e per i sacerdoti che lavorano e vivono con lui”. Lo rende noto padre Bernardo Cervellera, direttore di AsiaNews, che spiega che per affrettare la pratica “già ieri sono stati tagliati luce e acqua dall’edificio”.

“Ufficialmente – dice Cervellera – lo sfratto è dettato da motivi di sicurezza. Un cartello posto davanti alla curia spiega che l’edificio – costruito con tutti i permessi oltre 10 anni fa – non rispetta le regole anti-incendio e va quindi chiuso. In realtà, l’operazione della polizia è un gesto di pressione e di stizza verso il vescovo e i suoi sacerdoti che rifiutano di firmare l’adesione alla Chiesa ‘indipendente'”.

“Mons. Guo Xijin – spiega ancora padre Cervellera – è una delle ‘vittime’ dell’accordo sino-vaticano, che ha fatto della diocesi di Mindong una specie di ‘progetto pilota’ per l’attuazione dell’accordo. In seguito all’accordo e all’eliminazione della scomunica al vescovo ufficiale Vincenzo Zhan Silu, su richiesta di papa Francesco mons. Guo ha accettato di essere retrocesso a vescovo ausiliare per lasciare la sede di ordinario a mons. Zhan. Ma mons. Guo, non avendo firmato l’adesione alla Chiesa indipendente non è stato riconosciuto dal governo e ora è declassato a senzatetto e migrante. Stesso destino per molti sacerdoti che si rifiutano di firmare”. (Adnkronos)

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