Il ricalcolo delle pensioni ha il sapore della beffa. La perequazione (la rivalutazione che annualmente dovrebbe adeguarle al costo della vita) prevista per il 2020 non ha avrà – praticamente – nessuna ripercussione: l’aumento tanto atteso si è assestato in via provvisoria attorno a un più 0,4% di media 2019. In sostanza, la maggior parte dei pensionati si troverà in mano pochi centesimi in più. Non è una bella notizia, perché la spesa di chi è a riposo si concentra soprattutto su alimentari, medicine, costi di gestione della casa e non rispecchia necessariamente l’andamento generale dell’indice dei prezzi al consumo.
Un po’ di calcoli – Peraltro, il 0,4% non sarà riconosciuto a tutti. “Anche per quest’anno si applica infatti lo schema di rivalutazione decrescente in base agli importi che è in vigore, con qualche aggiustamento, da alcuni anni. Proprio su questo punto c’è stata con la legge di Bilancio una piccola novità: l’esecutivo volendo dare un segnale alla categoria dei pensionati ha deciso di riconoscere il 100 per cento di rivalutazione anche ai beneficiari di un trattamento compreso tra tre e quattro volte il minimo Inps. Cioè ai valori attuali tra i 1.539 e i 1.542 euro lordi mensili. In realtà però questi assegni godevano già di una percentuale di adeguamento del 97 per cento, per cui il passaggio a quello pieno non porta significative novità. E tuttavia andrà attuato”, spiega il Messaggero. https://notizie.tiscali.it