Raid jihadista in Burkina Faso: 35 civili uccisi, la maggior parte donne

foto crisisgroup.org

Un attacco di militanti in motorbikes, nel nord del Burkina Faso, ha ucciso 35 civili, quasi tutti donne. Come ha detto il presidente, è stato uno degli attacchi più mortali in quasi cinque anni di violenza jihadista nella nazione dell’Africa occidentale.

Anche sette soldati e 80 jihadisti sono stati uccisi nel doppio attacco contro una base militare e la città di Arbinda nella provincia di Soum. Il raid mattutino è stato condotto da dozzine di jihadisti in moto ed è durato diverse ore prima che le forze armate, appoggiate dall’aeronautica, respingessero i militanti. L’esercito ha affermato che l’attacco era di “rara intensità”.

“Un folto gruppo di terroristi ha contemporaneamente attaccato la base militare e la popolazione civile di Arbinda”, ha dichiarato il capo dell’esercito in una nota.

“Questo attacco barbaro ha provocato la morte di 35 vittime civili, la maggior parte donne”, ha dichiarato il presidente Roch Marc Christian Kabore su Twitter, lodando il “coraggio e l’impegno” delle forze di difesa e sicurezza.

Il presidente ha dichiarato 48 ore di lutto nazionale.

Nessun gruppo ha immediatamente rivendicato la responsabilità dell’attacco, ma la violenza jihadista in Burkina Faso è imputata ai gruppi di al-Qaeda e dello Stato islamico.

Il Burkina Faso, che confina con Mali e Niger, ha subito regolari attacchi jihadisti che hanno lasciato centinaia di morti dall’inizio del 2015, quando la violenza dei miliziani ha iniziato a diffondersi nella regione del Sahel.

Gli attacchi hanno colpito principalmente il nord e l’est del paese, sebbene la capitale Ouagadougou sia stata colpita tre volte.

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