Giudice legge sentenza prima di sentire la difesa, Presidente la straccia

Il tribunale aveva già deciso. Undici anni, da infliggere a un padre, accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia. E così, mercoledì, quando la corte è entrata in aula, ha pronunciato la sentenza. Peccato però che la difesa non avesse ancora discusso. Stupore, incredulità. E quando l’avvocato ha fatto presente il fatto, il presidente Roberto Amerio ha stracciato la sentenza, per poi decidere di astenersi. E’ una clamorosa gaffe quella denunciata dalla camera penale del Piemonte.

“L’avvocato che avrebbe dovuto prendere la parola in difesa del proprio assistito (in quell’istante non più imputato in attesa di giudizio bensì già condannato, per la precisione ad undici anni di reclusione) segnala al Presidente l’”anomalia”. A quel punto il Presidente “straccia” (materialmente) il foglio sul quale era stato scritto il dispositivo appena letto e invita l’avvocato a concludere. A fronte delle perplessità manifestate dal difensore di illustrare e formulare le proprie conclusioni ad un Tribunale che ha già deciso, il collegio si ritira in camera di consiglio e quando rientra in aula dichiara di astenersi”.

La camera penale del Piemonte: “Con l’episodio accaduto al Tribunale di Asti si esperimenta anche la giustizia  “senza avvocato”: manifestazione abnorme di un clima che quotidianamente serpeggia negli ambienti giudiziari; il desiderio di sbarazzarsi dell’avvocato inutile “orpello” fastidioso che impedisce e rallenta il magistrato nell’esercizio del suo potere”.

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