di Elena Barlozzari – “Andasse a dare lezioni di democrazia nei Paesi dove vige la Sharia”. Così il senatore leghista William De Vecchis, salito agli onori della cronaca per aver riportato i crocefissi in una scuola elementare di Fiumicino, replica alla sardina con il velo.
Continuano a far discutere le esternazioni di Nibras, la venticinquenne con l’hijab che ieri ha rivisitato la parodia dance dedicata a Giorgia Meloni, galvanizzando al grido di “Sono una donna, sono musulmana, sono figlia di palestinesi” i 35mila pesciolini accorsi nella Capitale.
La prima a reagire è stata proprio la diretta interessata della provocazione. “Quello che non mi è chiaro della simpatica ragazza nel video è: perché tu sei fiera di essere islamica e io non posso esserlo di dirmi cristiana?”, ha commentato sulla sua pagina Facebook Giorgia Meloni. Interrogativo legittimo in fin dei conti. Visto che per aver affermato pubblicamente la sua adesione religiosa la leader di Fratelli d’Italia si è beccata uno sfottò, mentre Nibras ha guadagnato uno scroscio di applausi.
Ma c’è di più. Perché la ragazza velata non si è limitata a inscenare il siparietto musicale. La giovane si è anche cimentata in una dissertazione su democrazia e diritti negati. Nel suo intervento, Nibras, c’ha tenuto a mettere in guardia i pesciolini sulla deriva autoritaria che starebbe attraversando il Paese. Le minacce, neanche a dirlo, sarebbero Matteo Salvini e Giorgia Meloni: rei di stigmatizzare la sua comunità e dipingere le donne che ne fanno parte come delle sottomesse. Per Nibras, invece, l’hijab è un simbolo di emancipazione. Il riflesso di una scelta libera. Gli elettori di centrodestra, invece, sarebbero un branco di “ignoranti”, persone di cui avere “pena”.
Parole che hanno mandato su tutte le furie il senatore William De Vecchis. “Comodo strombazzare contro una dittatura immaginaria in uno Stato di diritto”, spiega al nostro giornale l’esponente leghista. “A Nibras – continua De Vecchis – suggerirei di andare a dare lezioni di democrazia e rispetto delle donne nei Paesi dove vige la Sharia, dove le ragazze che rifiutano il velo vengono lapidate e gli attivisti anti-hijab imprigionati, lì sì che ce ne sarebbe bisogno. Anche se non sono sicuro che lei abbia poi così a cuore questi concetti”.
Il riferimento è al retroscena svelto da IlGiornale.it. Secondo una ricostruzione di Giovanni Giacalone, infatti, il marito della ragazza avrebbe pubblicato su Facebook post inneggianti all’organizzazione terroristica Hamas e alla resistenza palestinese. “Difficile – conclude De Vecchis – credere alle parole di chi dipinge Salvini e la Meloni come la quintessenza dell’intolleranza e poi si accompagna a un uomo che inneggia alla lotta armata per dirimere questioni politiche di diritto. Non hanno nulla da dire a riguardo le sardine?”.