“Faccio cose, vedo gente…”, la sagra delle sardine ‘antifasciste’ è roba vecchia

Eppure, da qualche parte, quella sardina devo averla già vista… E ti torna alla memoria Nanni Moretti, Ecce Bombo, “faccio cose, vedo gente”. Eccoli, i nipotini di Moretti, i loro papà facevano girotondi. Piazza San Giovanni, ieri il raduno degli ossessionati. Sardine militanti col tabù del sovranismo. La fiera del vecchiume con la faccia da rampollo con la paghetta di papà.

Le scemenze messe in fila alla pagliacciata tanto attesa sono difficili da numerare. Anche se va riconosciuto che la più bella di tutte l’ha pronunciata senza arrossire, Mattia Santori. E’ il cocco prediletto dalla Prody’s band, è arrivato a dire che “la nostra sfida è mantenere la spontaneità”. “Ma te c’hanno mai mannato a quel paese….“, avrebbe risposto Alberto Sordi.

I vecchi più giovani della sinistra italiana sono arrivati a Roma promettendo la rivoluzione. Ma senza una ventata di novità. Con lo stesso copione dell’ultima settantina d’anni. La canzone più gettonata sempre la solita, quella che si intona in parrocchia da don Biancalani, sotto l’Albero di Natale a Torremaggiore e pure a San Giovanni, dove già l’avevano sentita qualche anno fa, Bella Ciao. Ma no? E vuoi mettere quel nuovissimo slogan, che fa tanto Premio Fantasia, urlato non si sa a chi “Ora e sempre resistenza”? L’antico repertorio non deve mancare mai. Così Zingaretti non si dispiace.

Poi l’editto. Politica via dai social. Violenza verbale uguale a quella fisica. E basta con quei commenti dei giornalisti. Sardine andate a male, con le rughe di qualche secolo fa. Davvero uno spettacolo assolutamente patetico. La vigilia sembrava promettere di meglio (per chi si illudeva).

Gli unici a far festa, a piazza San Giovanni, sono stati i commercianti di magliette antifasciste, praticamente un’altra rarità. Costa dieci euro indossare T- shirt con scritto fra l’altro ‘qui nessuno è straniero’, ‘ieri partigiani oggi antifascisti’ ‘stop racism, stop violence’. La maschera Pd la davano gratis.

La sardina dell’Anpi e quella islamica

Non poteva mancare il calcio d’inizio dato dalla giovanissima presidente dell’associazione partigiani, Carla Nespolo, sardina grigia. Poi, quella islamica, proveniente dall’altra parte del mondo, avrebbe detto Papa Bergoglio. “Sicuramente noi non piaceremo a Salvini e Meloni: perche’ io sono Ibras, sono una donna, sono musulmana e sono figlia di palestinesi”, grida una ragazza dal palco di san Giovanni. Un copione imbarazzante, sono scesi dalla Luna dopo decenni di vacanza lontani dalla Terra. Sono quelli che gridano, al raduno dell’antichità: “Tutti coloro che vogliono riaprire la pagine nere del passato dico: non ve lo permetteremo mai”.

Poi, le solite perle di Mattia, il gran capo. “Conte ci vuole vedere? Poi ci penseremo”, risponde il presuntuosetto. A proposito, ha anche detto che siccome “vuole una politica seria”, gli sarebbe piaciuto vedere in piazza Virginia Raggi. Certo, se se la portasse a casa sua, Roma gli tributerebbe una standing ovation a questo stratega della nuova politica.

Per la serie politica seria, segnaliamo la pacifica dichiarazione del quasi omonimo Michele Santoro. Sì, in piazza a celebrare il nuovo, c’era anche lui, con il suo paragone intelligentissimo su Salvini e Meloni uguali a Hitler.

Questa gente vorrebbe cambiare il Paese. Farebbe meglio a cambiare Paese. Chi va in piazza per fare l’opposizione all’opposizione non serve. Provoca solo sbadigli.

Francesco Storace