La casa automobilistica di Stoccarda punta a ridurre l’organico di 10mila posti nei prossimi due anni per finanziare la transizione elettrica. Mentre l’Europarlamento chiede limiti ancora più stringenti alle emissioni.
Come scrive ilsole24ore.com, Daimler lega la sua decisione al piano per finanziare la costosa transizione elettrica. L’intervento, come ha precisato il capo del personale di Daimler, Wilfried Porth, prevede almeno 10mila posti di lavoro in meno entro il 2022. Una parte dei tagli avverrà tramite mancate sostituzioni, un’altra parte grazie a prepensionamenti e uscite volontarie.
Proprio nei giorni scorsi anche Audi ha comunicato un piano di tagli straordinario, di almeno 9.500 posti, sempre in Germania. Il produttore di pneumatici Continental in settembre ha parlato invece di 20mila posti in meno.
Il totale quest’anno è di circa 50mila, una cifra che dà l’idea del difficile momento del settore. Addirittura il manifatturiero tedesco, secondo dati Bloomberg, si appresta a perdere 100mila posti di lavoro. La Germania avrà anche evitato d’un soffio la recessione nel terzo trimestre, ma la pressione sui campioni industriali del paese resta altissima.
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